Non solo sorvegliare e punire. Il cyberbullismo si può curare. Al Policlinico Gemelli di Roma è nato il primo ambulatorio dedicato alla prevenzione e al controllo dell’aggressività online degli adolescenti. Stavolta ci si preoccupa non solo per le vittime, ma anche dei bulli. Lavorando sugli affetti per sanare e prevenire i danni della prepotenza online.

Il metodo si sviluppa su due fronti: da una parte si insegna alle vittime a reagire, dall’altra si prova generare il necessario senso di colpa in chi agisce in modo violento. “Non bisogna però fare confusione, non insegniamo a picchiare i bulli, ma a diventare competenti dal punto di vista affettivo. Siamo tutti stati presi in giro, ma un bullo individua chi è incapace di reagire. In un certo senso chi è ‘diverso’ viene visto come disponibile a una persecuzione”, precisa il dottor Federico Tonioni, coordinatore del progetto e pioniere nella cura delle dipendenze da Internet.

I bulli e i loro bersagli sono accomunati da un’affettività “deturpata”: per questo, insieme, trovano posto nell’ambulatorio del Gemelli. “Ai violenti s’insegna a provare empatia con le vittime, a non guardare alla diversità come a un oggetto di scherno. Il sentimento su cui lavorare è l’aggressività. Fa parte dei nostri istinti ma, online, viene amplificata dalla presenza di un pubblico enorme e dall’assenza di adulti”, spiega Tonioni.

Cura e riabilitazione avvengono con psicoterapia e terapia di gruppo, con uno spazio di ascolto anche per i genitori. In più di quattro anni, nel suo ambulatorio per le dipendenze da Internet, Tonioni ha già curato oltre 600 persone. Ora, con questo nuovo progetto, intende muoversi con la collaborazione della Polizia Postale e con le scuole, per costruire un ponte con i luoghi dove il cyberbullismo si manifesta più spesso.

Al numero 06-30154122 è già attivo il servizio per prenotare una visita. È possibile telefonare da lunedì a venertì, dalle 11 alle 13. Presto sarà creato un sito web dedicato all’ascolto online a distanza o la creazione di una specifica pagina su Facebook.

Vincenzo Scagliarini