Una fila di coni, quattro uomini attorno a una latta di vernice arancione e un pennello: cominciano così, lunedì 20 febbraio, i lavori di riqualifica di via Padova, nella periferia nord est di Milano, che prevedono un impiego di 10 milioni di euro e circa 3 anni di tempo. Il progetto di sistemazione ha già riguardato negli scorsi anni il primo tratto tra piazzale Loreto e la rotonda di via Giacosa, dove l’aggiunta di parcheggi e l’allargamento dei marciapiedi ha obbligato a restringere la strada e a portare il limite di velocità a 30 km/h. Un’opera che il Comune è stato fiero di presentare e rinnovare con i cantieri partiti lunedì, ma di cui i residenti e i commercianti non sono soddisfatti.

I commercianti – «Hanno deciso di restringere questo pezzo di via mettendo i parcheggi, ma questo ha reso difficoltoso il nostro lavoro. Viviamo male il discorso della riqualifica. Se qui mi fanno una zona pedonale io mi dovrò spostare o addirittura dovrò chiudere. Vendo attrezzatura pesante, non vestiti, mi dica lei come dovrei fare. E non sono l’unica: anche le officine meccaniche e le aziende qui attorno sono preoccupate. Questo vuol dire far chiudere almeno cinque o sei attività storiche qui intorno». A manifestare il suo malcontento è la signora Barbara Lattanzi, che con suo marito lavora nella ferramenta Lattanzi, in via Padova dal 1960. «Hanno approvato questa cosa senza consultarci o chiederci niente», continua, «hanno preso e hanno deciso, senza proporci alternative per continuare a lavorare. Siamo molto arrabbiati. Abbiamo scritto all’assessore due anni fa ma non abbiamo ricevuto risposta». Anche Fabrizio Moriso, proprietario di una tabaccheria più avanti si è detto scettico sulle ricadute positive della riqualifica: «Dicono di voler riqualificare la via, ma secondo me da riqualificare è proprio la mentalità e l’educazione delle persone. Tutte le mattine troviamo bottiglie vuote di alcolici e dobbiamo toglierle noi. Anche i cestini sono sempre pieni di spazzatura perché le persone le usano come discarica. Italiani e stranieri, non cambia».

I residenti – Emergono così gli storici problemi di via Padova, ovvero il degrado e la criminalità, che hanno portato la zona a finire spesso sulle pagine di cronaca cittadina. Il Comune sta cercando da tempo di porre rimedio, anche attraverso il miglioramento delle strade e degli spazi pubblici ma i residenti denunciano che il lavoro da fare è ancora lungo. Una coppia di coniugi che abita nel quartiere si unisce all’appello di Moriso: «Devono certo riqualificare la zona ma devono anche riqualificare tutto il resto. Hai sempre paura di andare in giro, noi non usciamo la sera». Anche sui lavori di miglioramento fatti all’inizio della via sono critici: «Non si può pensare di ridurre in quel modo la larghezza della via e mettere il limite di 30 o 15 all’ora. Le macchine si bloccano e va a finire che invece di far bene all’ambiente inquinano ancora di più. E a cosa servono i marciapiedi così larghi?».

Alessia, una ragazza che lavora in un ristorante cinese in via Padova, dice invece di non percepire i problemi di criminalità e degrado, anche se nella vetrina del suo negozio c’è un buco circolare che sembra fatto da un proiettile. Lei sostiene che sia stato «un sasso, quando le macchine passano veloci schizzano i sassi dalla strada».

Risultati attesi – Secondo i progetti del Comune, alla fine dei lavori appena iniziati, via Padova potrà godere di 230 alberi in più, 8 piazze che serviranno a promuovere l’incontro e l’integrazione, marciapiedi più ampi, 22 incroci messi in sicurezza, nuovi attraversamenti pedonali e più parcheggi. I cantieri sono cominciati dalla zona del sottopasso ferroviario, che già in passato era stato riqualificato grazie a murales e opere d’arte, e riguarderanno il resto di via Padova fino a via Arici. Gli obiettivi sono il miglioramento della viabilità, l’aumento della sicurezza stradale e la promozione della mobilità sostenibile, ma a decretarne il successo sarà solo il tempo e la voce dei cittadini.