La neve si tinge di rosso a causa delle valanghe che stanno colpendo il Nord Italia. A causarle è stato l’alzarsi delle temperature. Quattro i morti e diversi feriti, altri scampati per miracolo grazie all’aiuto dei compagni solo nelle ultime 24 ore: a fare un bilancio è il soccorso alpino nazionale che fa notare come, in meno di un giorno, ci siano state ben quattro valanghe. Due slavine sono state registrate tra la Valle d’Aosta e l’Alto Adige e un’altra in Piemonte.

Il bilancio – I primi a perdere la vita sono stati Velio Coviello 38 anni e Gabriele de Carlo di 39, entrambi di Torino, sono stati travolti da una massa di neve in Valtournenche (Aosta), una zona poco distante dal Cervino. Poco dopo, mentre erano in atto i soccorsi per estrarre i corpi dei due, un’altra valanga in Vallelunga (Bolzano), ha falciato le vite del 67enne Hans Waldner e della 46enne Verena Stecher. Entrambi erano originari di San Valentino alla Muta. Una passione, quella di Verena, che condivida con le figlie Ylvie Folie e Marit, che proprio in quelle ore erano impegnate nei campionati di scii di fondo a Dobbiaco. Le due sono state avvertite dell’accaduto solo dopo la fine della gara.

I soccorsi – Altre tragedie e incidenti, avverte il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, sono state evitate solo grazie all’intervento dei compagni e grazie al dispositivo Artva, uno strumento che serve alla localizzazione di persone travolte da valanga, ma i soccorsi non sono automatici. Chi viene travolto deve essere segnalato. Tra i sopravvissuti un ventisettenne ricoverato in ipotermia all’ospedale di Bolzano, un’altra cinquantenne è stata estratta dalla neve in gravi condizioni e trasportata in elicottero al Cto di Torino. L’assessore regionale della Valle d’Aosta Luciano Caveri ha affidato ad un tweet il suo sfogo su quello che sta accadendo: «é sconcertante che ci siano scialpinisti che disattendono i bollettini che indicano pericolo, esponendo i soccorritori a rischi per salvataggi assai costosi per la comunità, spesso purtroppo solo per recuperare le salme di chi è stato vittima della propria imprudenza». La mattina della slavina che ha travolto i due torinesi, infatti, l’allerta era di 4 su 5, quindi di grado “forte”.

Perché così tante valanghe – Non è una novità che in questa stagione l’allerta slavine aumenti: in primavera infatti, quando fa più caldo e le temperature iniziano ad alzarsi, i versanti a sud sono più soggetti a valanghe di neve bagnata, mentre quelli a nord restano più sicuri. Questo non dovrebbe scoraggiare gli scii-amatori dall’approfittare degli ultimi giorni di neve per dedicarsi allo sport, perché ci sono delle piccole accortezze da poter mettere in atto. Come fare attenzione alla scala del pericolo valanghe fornita dalle autorità di soccorso alpino. La scala va da un minimo di 1, che segnala un manto generalmente stabile, ad un massimo di 5 che mette in allerta su una condizione instabile della neve che potrebbe portare a valanghe di grandi dimensioni.