La terrazza Mascagni a Livorno danneggiata dal maltempo (Foto Ansa/Us Comune Livorno)

Il primo aiuto da dare alla Toscana distrutta? Sospendere i mutui. Non ha dubbi Eugenio Giani, il presidente della Toscana appena nominato dal governo Commissario delegato per l’emergenza provocata dalla tempesta Ciaran. «La prima ordinanza che sto cercando di fare – ha detto a Prato, cuore dell’industria tessile e una della zone più devastate – è la sospensione dei mutui alle imprese e a coloro che sono stati colpiti dalle alluvioni». Il 2 novembre l’ondata straordinaria di maltempo ha causato almeno otto vittime e alluvioni, smottamenti e inondazioni di fango nella parte settentrionale della regione. Se per ora la perturbazione sembra passata e il livello dei fiumi comincia a calare, sono ancora migliaia gli sfollati e le abitazioni senza corrente elettrica: Le scuole sono ancora chiuse nelle zone di Prato, Montemurlo e Campi Bisenzio, le aree più colpite.

Un ritorno alla consuetudine – Che Giani si occupi della gestione dell’emergenza rappresenta un ritorno alla consuetudine, dopo la discussa nomina del generale Francesco Figliuolo come commissario straordinario per l’alluvione di maggio in Emilia Romagna, quando ci si sarebbe aspettato che l’incarico andasse al presidente di Regione Stefano Bonaccini. Per tutta l’estate Bonaccini ha fatto presente che, nonostante un buon lavoro di coordinamento con Figliuolo, i fondi necessari per la Romagna non erano ancora arrivati e solo in questi giorni è stata firmata dal commissario l’ordinanza per i ristori. Sui social Chiara Gribaudo, vicepresidente del Pd, a cui appartengono entrambi i presidenti di Regione, ha ora scritto che «la Toscana non va abbandonata come è stato fatto con l’Emilia Romagna, dove dopo 170 giorni ancora attendono i soldi promessi dal Governo» e ha chiesto «ristori subito, percorso immediato per gli interventi, stanziare risorse e chiarire le modalità di accesso».

I danni – Per una stima totale dei danni causati in Toscana mancano ancora i dati sulle zone di Pisa e Livorno, nonché le aree montane, ha detto Giani, ma nel fine settimana le previsioni sono già passate dai 300 milioni inizialmente calcolati ad almeno 500. Il ministero degli Esteri, nel frattempo, «ha messo a disposizione 100 milioni a fondo perduto per le aziende che esportano e hanno il 3% di export sul fatturato. Previsti altri 200 milioni di prestiti agevolati in aggiunta», come ha annunciato il ministro e vicepremier Antonio Tajani, che ha incontrato a Prato i rappresentanti delle imprese insieme a Giani. Secondo i calcoli della Farnesina, questi fondi dovrebbero essere disponibili entro la fine del mese.

Gli interventi – Durante la notte, intanto, sono proseguite le operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione civile, con più di 5mila interventi. Almeno 1.200 persone sono state fatte evacuare a Montemurlo, in via preventiva, dopo che nel fine settimana i torrenti Agna e Bagnolo sono nuovamente tracimati. Anche sul litorale tirrenico i balneari si sono messi al lavoro per riparare i danni alle loro strutture, che per il sindacato Sib ammontano ad almeno 100 milioni di euro: il vento ha spostato le file di cabine negli stabilimenti a Forte dei Marmi e a Tonfano, dove il fango è entrato fin dentro i locali, mentre il mare ha invaso la passeggiata di Viareggio. Anche la terrazza Mascagni di Livorno è stata rovinata da una mareggiata. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha sottolineato all’emittente Lady Radio la necessità di viveri e acqua: «Diciamo ai volontari di portare carriole, pale, secchi. In alcune zone più che le idrovore che fanno il grosso lavoro su grossi volumi di acqua, inizia a essere necessaria la disponibilità di piccoli macchinari elettrici di assorbimento, per esempio per completare la pulizia delle cantine e dei piani interrati». Coldiretti ha invece lanciato un allarme per i terreni e i macchinari devastati di centinaia di aziende agricole: anche le serre sarebbero state distrutte. In una nota diffusa dalla Regione, Giani segnala che il problema principale è ora quello dei rifiuti: gli impianti toscani potrebbero non essere sufficienti a smaltirli.

Eventi estremi – Se la Toscana è stata la regione che più ha risentito della tempesta Ciaran, l’allerta meteo è salita a rossa nella scorsa settimana anche nel resto del Nord Italia, tra cui Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, dove il Seveso è esondato allagando diverse aree di Milano. Per Coldiretti, a ottobre, definito mese «bollente», ci sono stati almeno 4 eventi climatici estremi al giorno. In totale, nei primi mesi del 2023 questi eventi sono aumentati in Italia del 135 per cento rispetto all’anno scorso, secondo Legambiente. Nel rinforzare le misure di prevenzione, come ha richiesto il ministro della Protezione civile Nello Musumeci in un’intervista a Qn, non si può però prescindere dalla specificità della situazione italiana. «L’Italia, purtroppo, è un territorio fragile: abbiamo spesso costruito dove non si doveva», ha detto a La Stampa il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. «Il 94 per cento dei Comuni, ovvero 7.400 centri, è a rischio di alluvioni, frane, erosioni costiere. C’è troppa cementificazione selvaggia e il territorio ci restituisce ciò che abbiamo creato con eventi disastrosi che si stanno intensificando».