In Italia per Amazon il Black Friday rischia di essere un venerdì nero. I lavoratori del centro di distribuzione del colosso di vendite online che ha sede a Castel San Giovanni, nel piacentino, hanno indetto uno sciopero per venerdì 24, giornata che segna l’inizio del periodo dello shopping natalizio e in cui si concentrano promozioni e sconti.

Stipendi bassi e ritmi forsennati – Lo sciopero è indetto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl e i lavoratori incroceranno le braccia a partire dal turno mattutino di venerdì per riprendere il lavoro in quello mattutino del giorno dopo. I sindacati denunciano ritmi lavorativi che non conoscono discontinuità e richieste di produttività troppo elevate, ma i dipendenti chiedono soprattutto un miglior trattamento economico. I 1800 assunti a tempo indeterminato (ma nel periodo natalizio i dipendenti diventano 4 mila) guadagnano tra i 1100 e i 1200 euro netti in 14 mensilità. A dare il mandato per lo stop delle attività ai rappresentanti sindacali sono stati circa 500 dipendenti, che chiedono premi economici per gli straordinari che ancora non sono stati loro concessi. I lavoratori del centro Amazon in questo periodo sono sottoposti a straordinari obbligati, oltre a lavoro notturno e domenicale. La giornata del Black Friday 2016 ha segnato il record di vendite di sempre per Amazon Italia, con oltre 1,1 milioni di prodotti ordinati, per una media di 12 prodotti al secondo. Quest’anno un nuovo record era certo, ma i lavoratori italiani di Amazon hanno scelto proprio il Black Friday 2017 per fare sentire di più la loro voce. E non è la prima volta che l’azienda fondata da Jeff Bezos è al centro di forti proteste da parte di propri dipendenti, in Europa e negli Usa. Nell’agosto di due anni fa il New York Times aveva pubblicato una lunga inchiesta (criticata e smentita dall’azienda) sulle condizioni di lavoro nei centri Amazon degli Stati Uniti.

Amazon: salari più alti della media del settore – La replica dell’azienda è arrivata puntuale: «I salari dei dipendenti di Amazon sono i più alti del settore della logistica e nelle retribuzioni sono inclusi benefit come gli sconti per gli acquisti su Amazon.it, oltre ad assicurazione sanitaria privata e assistenza medica privata». Amazon ha poi precisato che «in Italia, così come avviene negli altri paesi europei in cui siamo presenti, manteniamo relazioni con le rappresentanze dei lavoratori e le organizzazioni sindacali», ma si è anche preoccupata di lanciare un messaggio tranquillizzante verso i propri clienti: «Nonostante lo sciopero proclamato, restiamo focalizzati nel mantenere i tempi di consegna ai clienti per la giornata del Black Friday e per le giornate successive».

La questione dei contratti – «Non vogliamo creare un danno economico all’azienda, ma solo un disagio che permetta di accendere l’attenzione sulle richieste dei lavoratori», dice Francesca Benedetti, rappresentante sindacale Fisascat Cisl.  «La decisione dello sciopero è arrivata dopo un’attenta riflessione, ma le condizioni sono ormai diventate insostenibili». E lo sono perché il problema dei dipendenti del centro di Castel San Giovanni è il fatto che sono inquadrati dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore terziario e del commercio: Amazon non riguarda il comparto logistico, ma quello del terziario, per il quale la paga prevista dal contratto collettivo nazionale è compresa tra i 1200 e i 1250 euro al mese, quelli che l’azienda riconosce ai propri addetti. La richiesta delle sigle sindacali è l’applicazione di un contratto di secondo livello che preveda condizioni economiche più equilibrate. Amazon per ora si rifiuta di accogliere la richiesta perché può farlo: per legge è tenuta ad applicare il contratto collettivo nazionale.