Le immagini di Auschwitz stampate su apribottiglie e palline per l’albero di Natale. «Merce inquietante e irrispettosa», ha denunciato il Memoriale del campo di sterminio polacco, costringendo il colosso dell’e-commerce Amazon a ritirare dalla vendita le decorazioni natalizie. La segnalazione è arrivata tramite il profilo Twitter del museo che si trova in Polonia e ha ricevuto in poche ore quasi 35mila interazioni. «Sembra che Amazon abbia eliminato gli oggetti natalizi a tema Auschwitz. Grazie a tutti per aver risposto alla nostra richiesta di aiuto», ha commentato il Memoriale sui social. Una seconda segnalazione è arrivata nella mattinata di lunedì 2 dicembre: «Oggetti natalizi a tema Auschwitz sono in vendita anche su Wish – ha twittato l’Auschwitz Memorial – ci auguriamo che la reazione sia simile a quella di Amazon e che i prodotti vengano rimossi».

 Le parole di Amazon – Dopo la rimozione, una portavoce di Amazon ha dichiarato al giornale britannico Metro che «tutti i venditori devono seguire le nostre linee guida di vendita e coloro che non lo faranno saranno soggetti a conseguenze, inclusa la potenziale rimozione del loro account. Al momento abbiamo rimosso tutta la merce che violava le nostre regole». La politica dell’azienda di Bezos, secondo quanto riportato nel sito internet, vieta «la vendita di prodotti che promuovono, incitano o esaltano l’odio, la violenza, l’intolleranza razziale, sessuale o religiosa. Rimuoveremo anche le offerte che ritraggono graficamente la violenza o le vittime di violenza».

Doppia denuncia – «Purtroppo non è ancora finita». Poche ore dopo la prima segnalazione, dal profilo Twitter dell’Auschwitz Memorial era arrivata una seconda contestazione: un altro commerciante, sempre su Amazon, metteva in vendita tappetini per il mouse raffiguranti un treno merci, utilizzato per deportare le persone verso il campo di sterminio. Molti utenti hanno commentato l’accaduto con accuse e parole di sdegno nei confronti del colosso dell’e-commerce.

Un altro caso nel 2018 – Non è la prima volta che l’Auschwitz Memorial denuncia la messa in commercio di prodotti a stampo nazista. Nel 2018 l’attenzione era finita su alcune minigonne che ritraevano il campo di sterminio polacco, in vendita sul portale di e-commerce australiano Redbubble. «Pensate davvero che sia accettabile?», attaccarono dal profilo Twitter del museo. La risposta del sito australiano fu immediata: dopo aver riconosciuto la gravità del fatto ed essersi scusati, i gestori di Redbubble rimossero tempestivamente tutta la merce ritenuta offensiva.

Un milione di morti – Il campo di concentramento di Auschwitz fu istituito dalla Germania nel 1940, durante la Seconda guerra mondiale. Con un milione di morti tra il 1940 e il 1945, il sito è diventato un simbolo del genocidio nazista. Secondo le stime del museo, ad Auschwitz morirono, tra gli altri, 232mila bambini e più di 100mila persone di religione non ebrea.