È stato arrestato nel Lazio un tunisino sospettato di essere affiliato a Ansar Al-Sharia, organizzazione libica legata ad al Qaida e al gruppo Stato Islamico. La misura di custodia cautelare in carcere è stata eseguita il 10 gennaio dalla Digos di Roma nel corso di una vasta operazione denominata “Black Frog”. Diverse perquisizioni e sequestri sono stati condotti in tutto il Lazio nei confronti di alcuni connazionali dell’arrestato. Gli accertamenti sono ancora in corso.

Hmidi Saber, tunisino, classe 1984, è in Italia dal 2008. Sposato con Caterina, un’italiana convertita all’islam dalla quale ha avuto una bambina, l’uomo risiede a Ciampino. Saber è in possesso di un permesso di soggiorno pur non avendo mai lavorato regolarmente. Arrestato più volte dal 2011 per crimini come spaccio e furto, l’uomo è accusato di aver fatto opera di proselitismo nei diversi istituti penitenziari in cui è stato rinchiuso (Velletri, Civitavecchia, OLYMPUS DIGITAL CAMERASalerno, Napoli.) Quando è stato raggiunto dalla nuova ordinanza di custodia cautelare per terrorismo si trovava già in carcere per aver minacciato di sparare a un poliziotto nel novembre 2014, prima di un tentativo di rapina.

“Questa operazione dimostra come il carcere sia un luogo di aggregazione per diffondere ideologie terroristiche” dicono gli inquirenti, in linea con quanto affermato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni il 5 gennaio. Saber è finito nelle indagini della Digos romana e del Nic della polizia penitenziaria per i suoi comportamenti violenti e per i suoi tentativi di radicalizzazione dei detenuti, condotti all’interno delle carceri nelle quali è stato recluso. “In ogni istituto in cui entrava costituiva gruppi di preghiera e iniziava la radicalizzazione, esortando in modo esplicito gli altri carcerati”. Considerato un leader del gruppo Ansar-al-Sharia, Saber avrebbe organizzato diversi pestaggi di cristiani (o chiunque si opponesse alle sue angherie) in prigione, arrivando a minacciare gli agenti della penitenziaria, urlando frasi inneggianti all’islam.

flag_of_ansar_al-sharia_libya-svgAnsar-al-Sharia è un gruppo tunisino responsabile di vari attacchi soprattutto contro esponenti politici e diplomatici in Tunisia e alleato dell’Isis nella guerra civile in Libia. Saber stesso, intercettato in carcere, affermava di voler andare in Siria a combattere a fianco dell’Isis, una volta uscito.L’inchiesta della Digos è partita nel 2014. Sotto controllo risultano diverse moschee, carceri e Cie, Centri di identificazione ed espulsione.”Come ha dichiarato il capo della polizia Gabrielli, siamo tutti in allerta. Non c’è nessun allarme specifico, ma siamo consapevoli che il nostro paese sia un obiettivo sensibile”, commentano gli inquirenti.