furgone blindato processo

L'arrivo del blindato della polizia penitenziaria davanti al Tribunale di Brindisi

«Vogliamo giustizia, vogliamo giustizia». Il grido compatto degli studenti dell’Istituto Morvillo Falcone esce dalle finestre della scuola brindisina. Sono le nove e mezza: davanti al Tribunale di Brindisi è appena arrivato il furgone blindato della polizia penitenziaria. Decine di ragazzi si sono sporti dalle finestre che, nel lato interno della scuola, si affacciano proprio davanti al Tribunale. All’interno del blindato c’è Giovanni Vantaggiato, 69 anni, reo confesso dell’attentato compiuto il 19 maggio 2012 davanti all’Istituto Morvillo Falcone. Due ordigni artigianali, posizionati a pochi passi dall’entrata della scuola: l’esplosione uccise Melissa Basso, 16 anni, e ferì altre nove persone tra passanti e studenti.

Inizia il 17 gennaio 2013, a otto mesi dall’attentato, il processo a chi, quell’ordigno, lo fece esplodere. Giovanni Vantaggiato è l’unico imputato, in concorso con ignoti, di strage aggravata da finalità terroristica, fabbricazione ed esplosione di ordigno micidiale e tentato omicidio. Vittima di quest’ultimo reato è Cosimo Parato, l’imprenditore ridotto in fin di vita nel 2008 da una bici-bomba che Vantaggiato avrebbe costruito per ucciderlo.

Proprio per l’aggravante della finalità terroristica, le indagini sono state condotte da Cataldo Motta, procuratore della direzione distrettuale antimafia di Lecce. A giugno arriva la confessione di Vantaggiato. Ad attenderlo oggi, nell’aula Mendragola, ci sono i genitori di Melissa Basso e le studentesse rimaste ferite nell’attentato del 19 maggio. La prima a entrare in aula è Azzura Camarda, 16 anni.

«Non ho dormito stanotte, voglio guardarlo in faccia», ha detto la studentessa ai giornalisti accalcati nell’aula.  Il volto di Giovanni Vantaggiato è lì, dietro le sbarre della gabbia laterale. Dimagrito e assente. Alla domanda del presidente della Corte d’Assise, Domenico Cucchiara, che chiede più volte all’imputato se conceda o meno la presenza di foto e video camere in aula, Vantaggiato non risponde. Sarà il suo avvocato, Franco Orlando, ad avvicinarsi alla gabbia laterale e a comunicare al giudice il dissenso del suo assistito.

A salire sul banco dei testimoni ci sarà, tra gli altri, la moglie di Vantaggiato, Giuseppina Marchello, in quanto persona informata dei fatti. E’ lei l’amministratrice della Marchello Carburanti SAS di Copertino, la pompa di benzina che, secondo i pm, avrebbe un ruolo chiave sia nell’attentato del 2008 sia in quello del 19 maggio 2012 alla scuola Morvillo Falcone.

Susanna Combusti