Lo striscione degli studenti della Morvillo Falcone

Lo striscione degli studenti della Morvillo Falcone

“Vogliamo giustizia!”. Con queste parole scritte su uno striscione bianco gli studenti dell’istituto “Morvillo Falcone” hanno accolto il furgone blindato con cui è arrivato all’udienza Giovanni Vantaggiato. Le finestre dell’Istituto si affacciano sulla via del Tribunale.

Così è cominciata questa mattina la seconda udienza del processo all’uomo accusato di “strage aggravata dalla finalità terroristica, tentativo di omicidio e fabbricazione ed esplosione di ordigno micidiale”.

L’uomo, reo confesso, il 19 maggio del 2012 ha fatto saltare un cassonetto all’ingresso della scuola proprio all’inizio delle lezioni. Nell’esplosione morì Melissa Bassi, 16 anni, e altre nove persone rimasero ferite.

Ed è davanti ai genitori della vittima, Massimo e Rita Bassi, seduti in prima fila, che la Corte di Assise presieduta dal giudice Domenico Cucchiara ha rigettato la richiesta della difesa di sottoporre Vantaggiato a una perizia psichiatrica per accertare l’incapacità di stare a processo e di intendere e volere al momento dell’attentato. Secondo la Corte, l’imputato sapeva quello che faceva e solo per caso non ha provocato una strage.

Maria Elena Zanini