L’Italia ha un mare sempre più pulito. Lo dimostra l’aumento delle Bandiere Blu che quest’anno arrivano a quota 248, due in più rispetto al 2012. Sono distribuite fra 135 comuni, contro i 131 dell’anno precedente.

Nove le new entry fra Adriatico e Tirreno che possono esporre il sigillo di qualità della Fondazione per l’educazione ambientale: Francavilla al mare (Abruzzo), Fermo e Pedaso (Marche), Campomarino (Molise), Tortolì (Sardegna), Carrara (Toscana), Framura e San Lorenzo al mare (Liguria), Levico Terme (Trentino). Cinque invece le località eliminate tra Calabria, Abruzzo e Sicilia.

La Liguria si conferma la regione con il maggior numero di spiagge pulite, toccando quota 20 località (+2 rispetto al 2012). Seguono Marche (18), Toscana (17), Abruzzo (14), Campania (13), Puglia (10), Emilia Romagna (8), Sardegna (7), Veneto (6), Lazio (5), Sicilia (4) e Molise (3). Friuli Venezia Giulia e Piemonte confermano le 2 Bandiere dello scorso anno, mentre la  Basilicata e la Lombardia ricevono un solo vessillo.

La graduatoria delle spiagge di qualità boccia le coste della Calabria. Se nel 2012 erano sei le località che potevano fregiarsi del vessillo di qualità, quest’anno scendono a tre. Escono dalla classifica Amendolara, Cariati e Marina di Gioiosa e così a rappresentare la regione restano solo Cirò Marina, Melissa-Torre Melissa e Roccella Jonica.

Uno studio dei ricercatori delle università di Urbino e di Perugia ha dimostrato che «La Bandiera blu rafforza l’immagine del comune che la riceve e aumenta la soddisfazione dei turisti». Il vessillo risulta, infatti, decisivo per raggiungere migliori performance come la raccolta differenziata in spiaggia (91 per cento), sensibilizzazione su tematiche ambientali (85 per cento), depurazione delle acque (77 per cento), raccolta differenziata su tutto il territorio (76 per cento), creazione di aree verdi attrezzate (69 per cento), creazione di zone pedonali (67 per cento) e di percorsi ciclabili (62 per cento).

Silvia Morosi