La Procura di Sassari ha chiesto il rinvio a giudizio per il fratello del cardinale Angelo Becciu. Insieme ad altri otto imputati, tra cui il vescovo di Ozieri (provincia di Sassari) Corrado Melis, Antonino Becciu potrebbe essere processato con l’accusa di peculato e riciclaggio nella gestione di circa due milioni di euro dell’otto per mille e di 100 mila euro della segreteria di Stato del Vaticano destinati alla diocesi. Nell’udienza fissata per il 3 febbraio avranno spazio le repliche degli avvocati della difesa.
L’accusa e la difesa – . Secondo la Procura di Sassari, tra gennaio 2013 e febbraio 2023 gli accusati avrebbero smistato i fondi dell’otto per mille della Conferenza episcopale italiana rivolti alla diocesi di Ozieri nei conti correnti della cooperativa Spes, di cui Antonino Becciu è rappresentante legale. L’accusa è di aver utilizzato a fini privati le somme in questione. Il pubblico ministero Gianni Caria ha chiesto davanti al giudice Sergio De Luca il rinvio a giudizio, tra gli altri, anche per il direttore della Caritas di Ozieri don Mario Curzu e per l’economo della diocesi don Francesco Ledda. Secondo i legali a difesa degli imputati, è chiara «l’insussistenza degli illeciti contestati». E sottolineano che «sia la Cei, sia la Segreteria di Stato vaticana, ma anche il ministero dell’Economia italiano, non si sono costituiti parti civili nel processo, così non lamentando alcun illecito o danno in relazione alla condotta della Diocesi e dei suoi collaboratori».
Il cardinale Becciu – L’inchiesta di Sassari sarebbe legata al processo del tribunale vaticano che nel dicembre 2023 è terminato con la condanna in primo grado del cardinale Angelo Becciu. Per quello che era diventato uno degli uomini più influenti nel contesto vaticano, cinque anni e sei mesi di reclusione e interdizione perpetua ai pubblici uffici per l’uso illecito di denaro e beni legati al Vaticano. In primo luogo, era passata alle cronache la compravendita del cardinale di un sontuoso palazzo di Sloane Avenue a Londra. Secondo le ricostruzioni, nel febbraio 2022 la guardia di finanza, su delega della Procura di Sassari, avrebbe svolto perquisizioni a Roma, Ozieri e in altri due comuni in provincia di Sassari, Pattada e Bono, relative ai fondi destinati alla diocesi di Ozieri. L’intento era quello di comprendere se le somme dell’otto per mille rivolti alla diocesi fossero confluite in enti gestiti da parenti e amici del cardinale Becciu, tra cui la cooperativa Spes legata al fratello, e utilizzati dunque non per opere di carità ma per interessi privati.