Dopo 28 anni sulla morte di Denis Bergamini c’e’ una certezza: non si è suicidato. L’ex calciatore del Cosenza, trovato morto sulla statale Ionica nel 1989, sarebbe stato strangolato con una sciarpa da più persone. Lo afferma una perizia chiesta dal Tribunale di Castrovillari, che accende una nuova luce sul mistero.
Le reazioni – «Ho assistito alle perizie… Sapevo. È troppo grande e disumana questa realtà per una verità buttata in fondo al mare per 28 anni. Così come il suo corpo b-u-t-t-a-t-o sulla strada» commenta sulla sua pagina Facebook la sorella di Denis, Donata. Per lei il fratello è morto soffocato «senza se e senza ma». Per ora due persone risultano formalmente iscritte nel registro degli indagati: Isabella Internò – ex fidanzata di Bergamini – e Raffaele Pisano, l’autista del camion che finora si credeva avesse investito accidentalmente il calciatore.
Il giallo – Il report ufficiale sulla morte di Bergamini, finora, parlava di suicidio. Di un ragazzo disperato per una storia finita male, che grida all’ex fidanzata «Ti lascio il mio cuore, ma non il mio corpo» e poi si butta in mezzo alla strada. Di un corpo trascinato sull’asfalto da un autocarro per più di 60 metri, prima che il guidatore riuscisse a frenare. Ma questa versione non ha mai convinto la famiglia di Denis: il ragazzo è stato trovato morto con al polso un orologio intatto e funzionante, circostanza impossibile se fosse stato vittima di un impatto simile. Nel 2012 sono i carabinieri del Ris a riaprire l’indagine. Si scoprono carte del 1990, risalenti alla prima autopsia, dove il professor Francesco Maria Avato descrive un corpo martoriato, con il pube fracassato, l’aorta femorale recisa e l’apparato genitale evirato, senza testicoli. Tutti segni riconducibili a un delitto passionale. Forse Bergamini doveva pagare per aver “sbagliato” qualcosa in amore. Ma nulla cambia, dal punto di vista giudiziario, fino a quando il Tribunale di Castrovillari non ordina la riesumazione del corpo del calciatore, lo scorso luglio.
Una relazione travagliata – Denis incontra per la prima volta Isabella Internò nel 1986, grazie all’aiuto di un amico, il portiere della sua squadra. I due cominciano a frequentarsi e meno di un anno dopo la ragazza, appena diciassettenne, resta incinta. Secondo quanto raccontano amici e familiari del calciatore, Isabella sperava in un matrimonio riparatore, che Denis non le ha mai concesso, pur impegnandosi a riconoscere il bambino. Nel luglio del 1987 la ragazza si fa accompagnare in una clinica inglese per abortire. Il rapporto tra i due si incrina. Durante le indagini per la morte di Bergamini, più volte è stato avanzato un ipotetico senso di colpa per l’aborto intrapreso da Isabella come possibile movente del suicidio di Denis. Un’ipotesi che non ha mai convinto chi conosceva il calciatore.
La gelosia – Dalle cronache del tempo Isabella Internò viene tratteggiata come una ragazza gelosa. Lei stessa ammette pubblicamente di soffrire perché il fidanzato mette al primo posto il calcio e la famiglia, lasciando in secondo piano la relazione con lei. Una ragazza che Bergamini avrebbe definito «peggio dell’Attack», durante uno sfogo con la sorella. Quando viene lasciata da Bergamini nell’’89, Isabella non accetta la fine della relazione e comincia a tempestarlo di telefonate. Secondo quanto ricostruito dalla trasmissione Quarto Grado, la ragazza avrebbe addirittura ammesso con un’amica di volere Bergamini tutto per sé: «Piuttosto che sia di un’altra, preferisco che muoia», avrebbe detto Internò. Una gelosia portata all’estremo quando Bergamini comincia a frequentare altre donne. «Se Denis è morto, è colpa tua», avrebbe ricevuto su un biglietto anonimo l’ultima ragazza invitata a cena da Bergamini. Quel che è certo, finora, è che le ultime perizie confermano che sul corpo del calciatore non ci sono segni riconducibili a un incidente stradale. E che Isabella era presente al momento del presunto incidente. «Continuava a insistere sui dettagli di cosa era successo, come se volesse convincerci», raccontano oggi gli amici di lui.