In grado di intendere e di volere. Questo il risultato della perizia psichiatrica d’ufficio per Alessia Pifferi, disposta e depositata il 26 febbraio dalla Corte d’Assise di Milano, firmata dallo psichiatra forense Elvezio Pirfo. La donna, che nel luglio 2022 ha lasciato morire di stenti la figlia Diana di meno di un anno e mezzo, abbandonandola da sola in casa per sei giorni, è attualmente accusata di omicidio volontario pluriaggravato.
Nel documento del perito si legge che «al momento dei fatti, Pifferi ha tutelato i suoi desideri di donna rispetto ai doveri di accudimento materno e ha adottato un’intelligenza di condotta viste le motivazioni diverse delle proprie scelte date a persone diverse». Esclusi, quindi, i disturbi psichiatrici e i gravi disturbi di personalità che erano stati identificati dalle due psicologhe e dall’avvocata della 38enne. La consulenza del perito dei giudici sarà discussa il 4 marzo.