5277695536_4e0a812daf_oTorna attuale il dibattito sul legame tra vaccini e autismo, da anni al centro di un contenzioso internazionale. In coincidenza con la conclusione della campagna antinfluenzale promossa dal ministero della Salute, arriva oggi una sentenza del tribunale di Milano che è destinata a fare storia e a riaccendere la questione.

Un assegno bimestrale per tutta la vita a un bambino affetto da autismo a cui nel 2006 era stato iniettato il vaccino esavalente prodotto dalla multinazionale GlaxoSmithKline. Questa la decisione del Tribunale del Lavoro che, a otto anni di distanza, riconosce il tanto discusso nesso causale tra la vaccinazione e la malattia.

“È probabile che il disturbo autistico del piccolo sia stato concausato sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti) dal vaccino ‘InfrarixHexaSk”. Così si legge nella motivazione del giudice, una ventina di pagine, nelle quali sono accolte le considerazioni di una perizia del medico legale nominato dal tribunale. La sentenza, firmata dal giudice Nicola Di Leo, segue quella del 2012 del Tribunale di Rimini che identificava anch’essa un legame tra la Sindrome di Kanner e il trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia). In entrambi i casi il ministero della Salute è stato condannato a risarcire i presunti danni alle famiglie dei piccoli. Il bambino autistico di Milano, che oggi ha nove anni, riceverà un vitalizio bimestrale di 1.683 euro, più un indennizzo una tantum.

La condanna di oggi ha un precedente. Nel luglio 2013 il tribunale di Pesaro ha riconosciuto un risarcimento di 200.000 euro, più un vitalizio di 700 euro al mese, alla famiglia di una neonata morta in culla in seguito all’iniezione dell’esavalente. Questo vaccino, somministrato in tre volte nel primo anno di vita per proteggere contro difterite, epatite B, infezioni da Haemophilus Influenzae di tipo B (HIB), pertosse, poliomielite e tetano, è il più utilizzato in Italia.

Il caso del bambino su cui si è espresso il tribunale di Milano si è chiuso oggi dopo tre anni. La vicenda risale infatti al 2011 quando i genitori presentarono una domanda di indennizzo al ministero della Salute dopo che al piccolo era stata formulata la diagnosi di autismo. La domanda però viene respinta perché mancavano le basi per poter accedere al risarcimento. Di qui la decisione di intentare la causa. La sentenza, oggi definitiva, risale in realtà al 23 settembre: trascorsi i 60 giorni entro cui il ministero avrebbe potuto presentare il ricorso in appello, la sentenza è passata in giudicato.

Per la famiglia, l’augurio è che “in futuro si possano introdurre più cautele nelle vaccinazioni”. Intanto la comunità scientifica insorge. Una “decisione incredibile” commenta Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università di Firenze e membro del gruppo di esperti dell’Oms europea. Pediatri e igienisti si infuriarono contro la sentenza che, come le precedenti, rischia di far “perdere fiducia in uno strumento preventivo per la salute dei bambini”. Ieri la procura di Trani ha nominato un pool di esperti per indagare sul presunto legame tra somministrazione del vaccino trivalente e insorgenza di disturbi dello spettro autistico e del diabete. Nove mesi fa era stata aperta un’inchiesta in seguito alla denuncia dei genitori di due bambini ai quali è stata diagnosticata una sindrome autistica e che, secondo le denunce, potrebbe essere stata causata proprio dai vaccini.

Elisabetta Invernizzi