Le due scatole nere del Boeing 737 Max 8 precipitato il 10 marzo poco dopo il decollo da Addis Abeba sono state inviate a Parigi nella mattinata del 14 marzo: ne dà notizia la compagnia Ethiopian Airlines. L’Etiopia non possiede la tecnologia necessaria ad analizzarle e la prima richiesta alla Germania è stata declinata: i dispositivi risultano danneggiati e nemmeno l’ente federale tedesco dispone del software per estrarre i dati.
An Ethiopian delegation led by Accident Investigation Bureau(AIB) has flown the Flight Data Recorder (FDR) and Cockpit Voice Recorder (CVR) to Paris, France for investigation.
— Ethiopian Airlines (@flyethiopian) 14 marzo 2019
Scatole nere in Francia – La decisione dell’Etiopia di rivolgersi alla Germania, così come la successiva assegnazione alla Francia, hanno suscitato il malumore degli Stati Uniti. Sul luogo del disastro stava operando una squadra della Faa (agenzia federale per l’aviazione) aiutata dall’Ntsb (altra agenzia governativa che si occupa di indagini e sicurezza nei trasporti), e gli stessi vertici di Boeing si aspettavano un coinvolgimento americano nell’elaborazione dei dati. Era stato proprio l’amministratore ad interim della Faa, Daniel Elwell, a riferire che le scatole nere hanno subito dei danni.
Anche in Usa lo stop – Nella serata del 13 marzo il presidente Donald Trump ha sospeso con un ordine di emergenza la circolazione dei Boeing 737 Max 8 e 9 anche negli Stati Uniti. Boeing è fiduciosa del suo modello, ma «ha raccomandato, per abbondanza di precauzione e per rassicurare il pubblico, alla Faa la temporanea sospensione dell’intera flotta di 371 velivoli». La decisione segue quella del ministro dei Trasporti canadese Marc Garneau, che aveva riscontrato similitudini tecniche con l’incidente dello scorso ottobre in Indonesia di un altro Max 8.
Bloccati in tutta Europa – In Europa i decolli del Max 8 sono stati sospesi il 12 marzo dopo una decisione dell’agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa). Prima di tale passo la Germania aveva già sospeso i voli, mentre la Spagna aveva rimesso la decisione all’Europa dichiarandosi non competente in materia. L’Italia si piazza al 13esimo posto per uso del velivolo, con i 3 esemplari in dotazione alla flotta di Air Italy (ex Meridiana) e un ordine di altri 17 modelli in arrivo. La compagnia ha applicato le direttive dell’Easa e dell’Enac, lasciando così a terra gli aerei. A sostituire i jet ci sarà un Airbus A319 di Bulgaria Air, con cui Air Italy ha sottoscritto un accordo di code-share il 28 febbraio.
#EASA suspends all Boeing 737 Max operations in Europehttps://t.co/vD6MYQlJWB
— EASA (@EASA) 12 marzo 2019
I guai di Boeing – Nel mondo ci sono oltre 300 esemplari di Max 8 distribuiti fra più di 47 compagnie, senza contare gli ordini non ancora consegnati. Quasi tutti i Paesi del mondo hanno chiuso loro i cieli e il titolo di Boeing continua a perdere punti a Wall Street dopo il crollo dell’11 marzo, il peggiore nella sua storia dall’11 settembre 2011. L’azienda deve correre ai ripari al più presto, dato che numerose compagnie aeree con i velivoli fermi stanno valutando di fare causa o di cancellare le proprie commesse.