Un’esplosione avvenuta all’interno della Toyota Material Handling, azienda bolognese che produce carrelli elevatori, ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre undici, di cui una in gravissime condizioni. Un operaio è deceduto sul colpo, l’altro invece mentre stava per essere trasferito in ospedale. Le vittime, entrambe originarie del capoluogo emiliano, sono Lorenzo Cubello, 37 anni, e Fabio Tosi, di tre anni più giovane. Da chiarire ancora le cause dell’esplosione, anche se dalle prime indiscrezioni sembra che lo scoppio sia stato provocato da un malfunzionamento di un compressore, che ha determinato il crollo di una parte del capannone. Sul posto, al momento dell’incidente, sono arrivate immediatamente squadre dei vigili del fuoco, ambulanze e forze dell’ordine.

Reazioni. «Si tratta dell’ennesima strage sul luogo di lavoro – ha detto Matteo Lepore, il sindaco della città -. Voglio esprimere il mio profondo cordoglio a nome della nostra comunità ai familiari e colleghi delle vittime». Solidarietà e vicinanza alle famiglie anche dal Pd. La segretaria del partito Elly Schlein chiede che vengano accertate al più presto le cause dell’incidente. Allo stesso tempo, i suoi dubbi si spostano anche sulle misure di sicurezza dell’azienda. Dura la reazione dei sindacati, che hanno proclamato per venerdì 25 ottobre uno sciopero di tutto il settore metalmeccanico: «Per il nostro territorio si tratta dell’ennesima strage di quest’anno – commentano in una nota congiunta Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil -. Una strage, questa, che accende drammaticamente il faro sulla sicurezza dentro le fabbriche. Agli organi ispettivi e alla magistratura spetterà far luce su quanto accaduto». Il territorio bolognese solamente pochi mesi fa è stato teatro di un altro incidente sul lavoro, che aveva portato alla morte di sette tecnici che stavano lavorando a un collaudo nella centrale idroelettrica di Suviana.

L’omaggio. È il giorno del dolore oggi, giovedì 24 ottobre, a Borgo Panigale, quartiere periferico di Bologna che ospita la sede della Toyota Material Handling, dove lavorano circa 850 persone. Tanti coloro che, nonostante la pioggia, si sono radunati fuori dai cancelli dell’azienda per rendere omaggio ai lavoratori. Mazzi di fiori in loro ricordo sono stati appoggiati da familiari, amici e colleghi sul muro esterno dell’della fabbrica. «È il minimo che potessi fare», commenta una dipendente dell’azienda, che ieri ha assistito all’incidente. «Erano bravi ragazzi – ricordano invece gli altri – Non si può morire così giovani». Lorenzo, uno dei due operai morti, sarebbe diventato papà tra due mesi.