«Temo per la mia incolumità se mio fratello sarà scarcerato». Così Madè Neumair, sorella di Benno Neumair, è intervenuta nella decisione del Tribunale per il riesame che – l’11 febbraio – ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali del fratello. Arrestato il 28 gennaio, il trentenne ex professore di matematica è accusato di occultamento di prove e omicidio plurimo per la scomparsa dei genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, avvenuta il 4 gennaio. Il 6 febbraio nel fiume Adige è stato rinvenuto il cadavere della madre, mentre proseguono le ricerche di quello del padre.
Benno si dichiara innocente – Si dichiara innocente. Nel corso dell’udienza del 30 gennaio si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Non poteva rispondere su una investigazione che è stata intensa, molto approfondita», hanno sostenuto gli avvocati. Ostenta sicurezza e tranquillità, Benno Neumair. «Se nelle foto vengo bene potete pubblicarle», avrebbe detto alla polizia penitenziaria durante il fotosegnalamento. In carcere si tiene a distanza dagli altri detenuti, non esce nemmeno quando potrebbe. L’unico favore che avrebbe chiesto al suo avvocato sarebbe un rasoio. Quando il corpo della madre è stato ritrovato è scoppiato in lacrime. Non è riuscito a dire altro se non «mia mamma». Per alcuni un’ammissione di colpevolezza, per i suoi difensori una manifestazione di sincero attonimento.
La vicenda – È stato Benno Neumair, il 5 gennaio, a denunciare la scomparsa dei genitori. Ma l’accusa ha avuto sospetti fin da subito. Se una frana crollata nei pressi della loro abitazione poteva giustificare in un primo momento la scomparsa, il mancato ritrovamento dei corpi sotto le macerie ha eliminato questa ipotesi.
All’inizio il 30enne collabora alle indagini, fa entrare i carabinieri a casa e li conduce per i sentieri della montagna. Ma questi trovano anche acqua ossigenata nel portabagagli della macchina e, soprattutto, una macchiolina gialla sul ponte di Ischia Frizzi. Dove Benno aveva transitato con il cellulare spento. A questo punto i pubblici ministeri iscrivono il professore nel registro degli indagati. Ad avvalorare i dubbi dei giudici ci sono poi altri episodi: un’amica, con cui l’indagato ha trascorso la notte del 4 gennaio, che consegna in lacrime i suoi vestiti ai carabinieri. Ma anche i vicini, che vedono Benno avvicinarsi alla casa e scappare dopo aver chiamato la polizia. La prova più evidente sarebbe però un’altra: la sera del 4 gennaio i cellulari del padre, dalle 17.30, e della madre, dalle 21.30, erano spenti. Peter stava però aspettando la compagna a casa. Secondo gli inquirenti, le quattro ore necessarie a uccidere prima il padre e in seguito, “in preda al panico” o con raziocinio, la madre una volta tornata a casa. Portandoli uno alla volta in macchina e gettandoli entrambi dal ponte sul quale è stato trovato del sangue. A confermare questa ipotesi mancherebbe solamente il corpo del padre.
Il personaggio – Coincidenze temporali e testimonianze sembrerebbero inchiodare Benno Neumair. Laureato in scienze motorie, il culto del fisico è diventato un’ossessione: proteine, anabolizzanti e medicine sono diventate droga. Che poi è realmente entrata a far parte della sua vita. La scorsa estate è stato ricoverato in un reparto psichiatrico in Germania per essersi puntato addosso un coltello e aver minacciato la fidanzata. Dopo un periodo all’estero, in cui ha insegnato matematica a Innsbruck, è dunque tornato a convivere con i genitori per riprendersi dalla dipendenza da anabolizzanti. Un fallimento, insieme alla mancata laurea in matematica, che non ha mai digerito, secondo chi lo conosce, e cha ha inasprito i rapporti con Laura e Peter, stimati professori a Bolzano. La sorella, medico sempre a Innsbruck, ha avuto dunque paura già dalle mancate risposte dei genitori il 4 gennaio. Il rapporto con Benno non era dei migliori, e la sua preoccupazione si era già manifestata; nel corso di una lite furibonda tra il padre e il fratello in un pranzo di Natale, si sarebbe alzata in lacrime per la violenza dello scontro. Il motivo era la riluttanza di Benno a farsi curare a Bolzano per i suoi problemi psichiatrici.