Benno Neumair, il trentenne figlio della coppia scomparsa a Bolzano, è stato iscritto il 19 gennaio nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Da lunedì 4 gennaio non si hanno più notizie di Peter Neumair (68 anni, ex professore di liceo) e Laura Perselli (63 anni, attivista nelle associazioni culturali). Erano usciti intorno alle ore 18 per una passeggiata, ognuno con la propria carta d’identità, ma con i telefoni spenti. Le auto sono rimaste parcheggiate sotto la loro abitazione in via Castel Roncolo, posta sotto sequestro.

Le ricerche – Era stato lui, il figlio insegnante di matematica e istruttore di fitness, a denunciare, dopo 22 ore,  la scomparsa dei genitori ai carabinieri. Dalle ore 16 del 5 gennaio sono partite le ricerche: oltre agli uomini dell’Arma, anche i vigili del fuoco e alcuni volontari hanno offerto il proprio aiuto. Le acque del fiume Isarco, che attraversa la provincia di Bolzano, sono state scandagliate il 6 gennaio da alcuni specialisti sommozzator, aiutati dagli elicotteri. Nel frattempo, altri uomini hanno rastrellato i sentieri lungo il torrente Talvera e dell’Altopiano del Renon, dove i due coniugi erano soliti svolgere le loro camminate. Nessuno di questi tentativi ha portato i risultati sperati.

Prime tracce – Alcune gocce di sangue sono state invece rinvenute durante la ricerca lungo il corso dell’Adige, sul ponte a Vadena. Mentre un’altra piccola traccia ematica è stata trovata il 19 gennaio nell’auto di Benno. La squadra dei Ris di Parma l’ha rinvenuta all’interno della portiera del conducente della Volvo ferma sotto casa. In entrambi i casi verranno svolti degli esami per verificare se si tratta del sangue di uno dei due coniugi scomparsi. Secondo quanto dichiarato da Benno, quel sangue trovato nell’auto potrebbe essere suo, visto che nei giorni successivi alla scomparsa si era procurato un taglio su un dito «maneggiando la bicicletta». Nel frattempo, è stata messa sotto sequestro l’abitazione, che verrà esaminata dai Ris. «Non erano malati, non avevano nulla di nulla – ha raccontato a Rttr (radio tele Trentino regionale) Clara Perselli, sorella della scomparsa Laura che ha accompagnato Benno a fare la denuncia di scomparsa – ci siamo visti a Natale in estrema tranquillità». È stata lei ad accorgersi che Peter e Laura non visualizzavano i messaggi su Whatsapp quel lunedì sera, mentre è stata Madè, sorella di Benno che vive e studia a Monaco di Baviera, a fare pressioni sul fratello per fargli dare l’allarme.

La difesa di Benno – In seguito alle indagini, Benno Neumair è stato iscritto nel registro degli indagati. Unico indiziato, si dichiara innocente, sostenendo che la notte di quel 4 gennaio l’aveva passata da un’amica, poco lontano da Vadena. Come racconta Giusi Fasano nel Corriere della Sera, dal verbale firmato da Benno come testimone risulta che il trentenne ha visto sua madre per l’ultima volta intorno alle 18:30 di quel 4 gennaio, mentre il padre non era in casa. Uscito per fare un giro, Benno è rientrato attorno alle 20 ma i suoi genitori non c’erano più. Non si preoccupa, pensando che fossero andati a fare una passeggiata, e prova a telefonare alla madre che però non risponde. Alcune telecamere riprendono la sua Volvo in zona Ponte Roma, vicino al centro di Bolzano, e la cella telefonica aggancia il suo cellulare. Benno sostiene di essere uscito di casa intorno alle 21 per andare a casa della ragazza con cui ha passato la notte. Tuttavia, nonostante ci voglia all’incirca mezz’ora per percorrere quella strada, Benno arriverà solo dopo le 22. Inoltre, proprio tra le 21 e le 22, il suo cellulare non si collega ad alcuna cella. Il segnale è ricomparso solo alle 21:57, in zona Ponte Resia, l’ultimo di Bolzano in direzione Ora (Comune di residenza della ragazza).