Dispositivo di controllo o strumento salvavita. Il braccialetto elettronico è tornato agli onori della cronaca dopo che un trentenne a Monza è stato condannato a indossare la cavigliera di tracciamento come misura cautelare alternativa d’urgenza per avere perseguitato una donna. Si tratta della prima applicazione del nuovo disegno di legge contro la violenza sulle donne, entrato in vigore lo scorso 9 dicembre, che intensifica le pene per i cosiddetti “reati spia”, i comportamenti prodromici della violenza di genere. Negli ultimi mesi il dibattito sull’efficacia di questa misura è stato particolarmente acceso, soprattutto all’indomani del femminicidio di Cerreto d’Esi, nel quale la 53enne Concetta Marruocco è stata uccisa dall’ex marito nonostante avesse un divieto di avvicinamento e indossasse il dispositivo. Ma che cos’è esattamente il braccialetto elettronico e come funziona?

Cavigliera elettronica  Per braccialetto elettronico si intende comunemente il dispositivo previsto dal Codice di procedura penale per controllare la posizione di un soggetto a distanza. Consiste in una cavigliera a fascia larga del peso di 200 grammi, impermeabile e non removibile da chi la indossa. Viene applicata come misura di sicurezza o come pena per i soggetti posti agli arresti domiciliari, in detenzione domiciliare o altra misura cautelare diversa dalla custodia in carcere o che si trovano in regime di semilibertà.

Come funziona – Il dispositivo prevede il controllo elettronico in remoto di chi la indossa e il suo tracciamento tramite segnale GPS. Oltre al tracciamento costante, le cavigliere lanciano un segnale di allarme alle vicine centrali di polizia o carabinieri nel caso di violazione dei limiti imposti dal giudice in fase di attivazione. Il segnale di avvertimento scatta anche nei casi di manomissione del congegno. Nei casi di stalking e persecuzione, un secondo segnale viene invece inviato a un dispositivo o a un’applicazione sullo smartphone della persona a rischio di violenza. Le cavigliere installate dalle Forze dell’ordine italiane sono gestite da Fastweb, che ha messo a disposizione la sua costellazione di 32 satelliti per consentire il sistema di posizionamento globale. Non sono acquistabili da privati e l’ordine di attivarli è previsto da un giudice, che determina anche il perimetro di movimento del soggetto che la indossa. Le spese per l’adozione del braccialetto sono a carico dello Stato, che nel 2018 ha emesso un bando per un costo complessivo di 23 milioni di euro.

Dove si compra –  Anche se nel gergo comune con “braccialetto elettronico” si intende quello impiegato in ambito penale, esistono dispositivi con funzioni analoghe disponibili per l’acquisto. Come il salvavita per anziani, un piccolo congegno a GPS nella forma di un polsino o di una collana. È dotato di un sensore che avvisa i familiari dell’anziano in caso di caduta o di allontanamento da zone delimitate come “sicure”. Può costare dai 20 ai 300 euro a seconda del modello. Una versione simile esiste per i bambini, con braccialetti tecnologici in grado di monitorare gli spostamenti di un minore. Il dispositivo è anche in questo caso controllato dalla famiglia, che con un app può verificare quando il minore entra o esce da un perimetro definito come ad esempio il tragitto casa-scuola. Qui il costo varia tra i 70 e i 200 euro. Alcuni modelli sono dotati di telecamera e di connessione telefonica per interagire con i piccoli. Lo stesso vale per i collari elettronici, impiegati per controllare gli animali domestici.