Nel pomeriggio di ieri, 10 novembre, un operaio è morto precipitando da un’altezza di 12 metri. Il 59enne lavorava a Ramiola di Medesano, in provincia di Parma, all’interno di uno degli stabilimenti della ditta Grigolin, che produce materiali per l’edilizia. Sull’accaduto stanno indagando i Carabinieri. I primi accertamenti parlano di un incidente durante dei lavori di manutenzione per una ditta esterna, mentre la produzione era ferma. L’uomo stava operando in un settore interno del capannone quando è precipitato da una dozzina di metri d’altezza. I colleghi hanno dato subito l’allarme ma quando il personale sanitario del 118 è giunto sul posto era troppo tardi.

Si tratta della seconda morte sul lavoro in un giorno in Emilia-Romagna dopo che a San Felice in provincia di Modena un uomo di 76 anni è stato investito da un trattore. Mentre il giorno prima, nel porto di Crotone Fabio Correale, operaio della ditta specializzata in lavori portuali di 37 anni, è deceduto mentre si trovava su una nave e stava scaricando del materiale. L’uomo si trovava nella stiva e stava parlando con alcuni colleghi quando all’improvviso si è accasciato a terra. Le cause della morte sono dunque ancora da accertare: potrebbe essere stato un malore. Intanto indaga la Capitaneria di porto, che ha sequestrato la nave, la gru utilizzata per lo scarico delle merci e il cantiere della ditta.

Secondo i dati raccolti dall’Inail, l’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, le denunce di infortunio presentate fino a settembre del 2024 sono state 433.002, in aumento dello 0,5% rispetto alle 430.829 dello stesso periodo del 2023, del 9,2% rispetto a gennaio-settembre 2021. Esprimendo cordoglio ai familiari della vittima, Roberto Varani del settore edilizia Cisl nelle province di Parma e Piacenza si esprime così: «Ormai non si tratta più di emergenza: è fondamentale imporre la volontà assoluta di affrontare con risolutezza quello che sta diventando un vero e proprio allarme sociale che riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro».