Il luogo dove la coppia è deceduta. Ansa/Filippo Venezia

Il piede di una donna che perde aderenza su un cumulo di neve, il marito che se ne accorge e tenta invano di trattenerla. E in un attimo si compie la tragedia: Valeria Coletta, 35 anni, e Fabrizio Marchi di 40, muoiono insieme precipitando in un crepaccio sotto gli occhi della figlia di cinque anni e di una coppia di amici, impotenti testimoni della sciagura avvenuta sulle montagne del bresciano.

L’antefatto – Una gita in montagna nonostante la zona arancione. Nessuna scarpa da montagna ma solo doposci ai piedi nonostante la neve. D’altronde la coppia conosceva bene il sentiero, sul quale erano stati anche lo scorso ottobre, prima dell’entrata della Lombardia in zona rossa. Un cammino poco impegnativo, senza pendenze eccessive e quindi adatto alle famiglie. Almeno in autunno. Ma con la neve la montagna cambia volto. È bastato un piccolo cumulo ghiacciato, il tentativo di oltrepassarlo di Valeria – in testa al gruppo – per trasformare in dramma l’assolata domenica del 31 gennaio.

Sentiero sul Monte Vareno. Ansa Filippo Venezia

Il Salto degli sposi – L’incidente è avvenuto sulle montagne che dividono Brescia e Bergamo. Tra il Monte Vareno e lo Scanapà, nei pressi del Passo della Presolana nel Comune di Angolo Terme, in Alta Valcamonica. La coppia è precipitata in un tratto panoramico che si apre sul Monte Pora e che, ironia della sorte, è conosciuto come “Salto degli sposi”. Da questo punto – narra la leggenda – il musicista polacco Maximilian Prihoda e la moglie Anna Stareat, pittrice, decisero di togliersi la vita lanciandosi abbracciati nel vuoto.

I tentativi di soccorso – La coppia di amici ha allertato il 112 subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 13. Sul luogo sono intervenuti i Vigili del fuoco e il Soccorso alpino con le squadre di Breno, della V delegazione bresciana, di Clusone e della VI delegazione orobica. Le ricerche sono durate per ore, ma per la giovane coppia non c’è stato nulla da fare. Entrambi morti sul colpo, il corpo di Valeria è stato recuperato 200 metri più a valle, quello di Fabrizio sul fondo del burrone.

Le indagini e l’epilogo – Ascoltati i testimoni per capire se la tragedia poteva essere evitata, i carabinieri della compagnia di Breno hanno concluso che si è trattato di un incidente. In serata le salme delle vittime sono state restituite ai familiari, mentre la figlia della coppia, sotto choc, è stata affidata ai nonni. La famiglia aveva trascorso la notte di sabato in un ostello nella Val Seriana, e avrebbero dovuto rientrare domenica sera nella loro residenza milanese nei pressi di Viale Monza.