La bara con il corpo del prete ucciso domenica (credit: Ansa)

La bara con il corpo del prete ucciso domenica (foto Ansa)

Avrebbe un nome l’assassino di don Lazzaro Longobardi, il sacerdote di Cassano allo Ionio (Cosenza) ucciso a sprangate la sera di domenica 2 marzo. Per ora però i carabinieri del comando provinciale della città calabrese hanno reso noto solo che la persona fermata per la morte del parroco è un giovane cittadino romeno residente sempre a Cassano.

Dopo un interrogatorio durato tutta la notte, il ragazzo è in stato di fermo nella caserma di Corigliano Calabro con l’accusa di omicidio ed estorsione. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, l’assassino avrebbe colpito con una sbarra di ferro e ucciso il sacerdote dopo avergli chiesto, o tentato di rubargli, del denaro.

Tempo fa don Longobardi aveva segnalato al vescovo e ai carabinieri che un conoscente gli aveva più volte chiesto dei soldi e aveva anche sporto denuncia per un furto commesso nella canonica della chiesa. È a partire da questi indizi che si sono mossi gli investigatori, fino al fermo di martedì mattina.

Giorgia Wizemann