L’emergenza climatica ci fa perdere il sonno. In senso letterale. Nel 2022 le notti tropicali, cioè quelle in cui la temperatura resta superiore ai 20 gradi, sono state cento. Il doppio rispetto al previsto, considerato che il valore medio atteso in base al periodo di riferimento che va dal 1991 al 2020, era quello di 52.3 notti calde all’anno. Lo racconta Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo attraverso i dati raccolti nell’anno da poco concluso.

I dati – Un record negativo, che si somma ad altri dati allarmanti. Il 2022, a Milano, è stato l’anno più caldo e meno piovoso dal 1897 ad oggi. La temperatura media annua registrata si è attestata sui 16,9 gradi, superando di 2 gradi il valore medio registrato tra il 1991 e il 2020 e di ben 3,2 gradi quello tra il 1961 e il 1990. Se si pensa che per assistere alla variazione di un grado centigrado, in passato, poteva essere necessario anche un secolo, si comprende quanto queste temperature siano anomale. Con ripercussioni sulla vita di tutti.

Fonte: ANSA

Effetti collaterali – L’attuale cambiamento climatico ha ripercussioni sulla natura, sull’economia, ma anche sulla nostre salute. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen, in Danimarca ha raccolto i dati sul sonno di oltre 47mila persone adulte provenienti da 68 Paesi diversi. Questi dati sono stati raccolti da braccialetti di monitoraggio del sonno basati su accelerometri, che hanno registrato la qualità e la quantità del sonno. Dallo studio è emerso che nelle notti più calde, come quelle tropicali, il riposo medio si riduce di 14 minuti. Il motivo sta nel fatto che il caldo peggiora la qualità del sonno, provoca risvegli notturni e anticipa il risveglio. Lo studio osserva che l’impatto negativo è più significativo nei paesi a medio e basso livello di sviluppo rispetto a quelli più avanzati. È probabile che l’aria condizionata influisca sulla qualità del sonno, ma gli esperti non hanno avuto ancora modo di confermarlo. I ricercatori sostengono che, se non interveniamo in modo efficace, entro il 2099 ogni persona potrebbe perdere in media 50 ore di sonno ogni anno a causa dell’aumento delle temperature notturne.

I più colpiti- A perdere il sonno, dunque, non sarà soltanto l’attivista del movimento ambientalista di Ultima Generazione, Simone Ficicchia, arrestato per l’attacco a colpi di vernice lavabile per protesta contro l’inquinamento. Il problema riguarderà tutti, specialmente gli anziani che dopo i 70 anni, secondo gli esperti, già dormono con difficoltà e i bambini, che avendo un volume corporeo più piccolo, faticano a far scendere la temperatura interna.