Studenti in tenda a Roma davanti alla Sapienza per protestare contro il caro affitti.
Fonte: ANSA

In piazza per le pensioni, ma neanche l’ombra di una tenda per il caro affitti. L’impressione è che in Francia, a differenza dell’Italia, la situazione case non faccia scalpore più di tanto. Eppure tra le grandi città europee è proprio Parigi a posizionarsi al terzo posto, dopo Amsterdam e Lisbona (dati II trimestre 2022 secondo housinganywhere.com). Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, ci vogliono in media 1.368 euro per l’affitto di un monolocale e 740 euro per una stanza privata.  A non innescare le proteste è forse il sistema di contributi che sembra, almeno sulla carta, offrire diversi aiuti sia per il locatore il padrone di casa) sia per il locatario (l’inquilino).

Aiuti per gli studenti – Per gli studenti esistono due tipologie di contributi. La prima è l’ALS (Allocation de Logement Sociale) riservato a chi abita in una residenza universitaria, la seconda è l’APL (Aide personnalisée au Logement) dedicato a chi alloggia in residenze private. Queste agevolazioni sono indirizzate a chi ha meno di 30 anni e vengono calcolate in base a diversi fattori (reddito, famiglia, occupazione, stato civile etc…). In generale il bonus varia da un minimo di 40 euro a un massimo di 200 euro al mese e possono richiederlo anche gli studenti provenienti da altri Paesi, basta che dimostrino di soggiornare in Francia per motivi di studio o lavoro. Per rendersi conto se è possibile ottenere il contributo, si può fare una simulazione sul sito del Caf  (Caisse d’allocations familiale).

Aiuti per chi affitta – Per i locatori esiste invece un bonus a livello fiscale chiamato Loc’Avantages che vuole incentivare la tenuta dei prezzi degli affitti al di sotto della media del mercato. Per i proprietari di immobili in affitto è possibile, in base a diverse condizioni legate anche alla classe energetica e al tipo di persone a cui viene affittato l’appartamento (per esempio i redditi bassi), ricevere un sgravio fiscale sulle imposte da un minimo del 15% fino un massimo del 65%.

In Italia- Nel nostro paese il governo ha confermato nella legge di bilancio 2023 il Bonus Affitti, ma rispetto all’impostazione francese risulta più complesso e con vantaggi inferiori. Si tratta di un bonus dedicato ai ragazzi dai 20 ai 31 anni con un reddito annuo inferiore a 15.493,71 euro e prevede una detrazione dell’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale. Se il contratto supera i quattro anni, la detrazione è pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione con un massimo di 2.000 euro di detrazione. In sostanza, con l’applicazione del bonus massimo, nella dichiarazione dei redditi, invece di pagare le tasse su 2000 euro, verranno pagate su 1.008,4 euro. In Italia, quindi, il discorso del bonus è spostato sull’aspetto fiscale e non permette di usufruire di una cifra in contanti con cui pagare l’affitto. In Francia, al contrario, il governo fornisce direttamente fino a 200 euro al mese. Per quanto riguarda lo sgravio sulle imposte dei locatari, questo esiste anche in Italia. Chi affitta al di sotto del prezzo di mercato, utilizzando quello che viene chiamato contratto a canone concordato, può ricevere uno sgravio fiscale fino al 30%. Anche qui, come nel caso francese, ci sono diversi requisiti da rispettare e l’applicazione è limitata ai comuni classificati come “ad alta intensità abitativa”.