Ventitré ordinanze di custodia cautelare contro membri delle famiglie Casamonica, Spada e Di Silvio. Tra loro anche sette donne. L’operazione messa in atto dal Comando provinciale dei carabinieri di Roma ha permesso di eseguire le misure emesse dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura. Gli indagati sono accusati di estorsione, usura, intestazione fittizia di beni e spaccio di stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso. Il blitz rientra nell’ambito dell’inchiesta “Gramigna bis”, ultimo capitolo di una serie di operazioni che proseguono ormai da anni contro il clan di etnia sinti.

Gli arresti – Nella mattinata di lunedì 15 aprile, i carabinieri della capitale hanno dato avvio all’operazione, eseguendo i 23 arresti. Al blitz hanno preso parte circa 150 militari, supportati da unità cinofile e da un elicottero dell’Arma. L’inchiesta è il seguito di quella che la scorsa estate ha portato all’arresto di 37 persone sempre appartenenti al clan Casamonica. Oltre alle misure cautelari, i Carabinieri hanno eseguito il sequestro di alcuni beni appartenenti alla famiglia.

Le reazioni – Soddisfatta per l’operazione la sindaca di Roma Virginia Raggi, che su Facebook e Twitter ha ringraziato carabinieri e giudici della Procura e ha concluso con l’hashtag #NonAbbassiamoLoSguardo. «È una complessa operazione di ripristino della legalità», ha scritto la prima cittadina, «c’è la reazione dello Stato. Grazie a nome di tutta la città». Della vicenda ha parlato anche il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha ricordato come non ci debba essere «nessuna tregua verso i criminali».

Il clan – La famiglia Casamonica è arrivata a Roma dall’Abruzzo e dal Molise negli anni Settanta. In poco tempo ha preso il controllo della criminalità organizzata nella zona sudest della Capitale. Tra le principali aree di interesse lo spaccio internazionale di droga, l’usura e l’infiltrazione nella politica. Secondo la Direzione investigativa antimafia (Dia) rappresenta il clan più potente del Lazio, con un patrimonio stimato in circa 90 milioni di euro.  Nel 2015 i Casamonica salirono agli onori delle cronache per il funerale del capostipite Vittorio, la cui salma trainata da una carrozza venne accompagnata dalle note del Padrino. Nel maggio 2018 un video pubblicato dal sito del quotidiano La Repubblica ha permesso di accertare il metodo intimidatorio e mafioso usato dai Casamonica nel quartiere Romanina: nel filmato alcuni esponenti della famiglia e dei Di Silvio, con cui sono imparentati, pichiano e prendono a cinghiate una donna disabile che “osa” ribellarsi al fatto che loro vogliano essere serviti per primi in un bar pur non avendone il diritto. Nel novembre 2018 il Comune di Roma ha fatto sgomberare otto villette costruite abusivamente dai Casamonica. In quell’occasione il ministro dell’Interno Salvini salì sulla ruspa ed eseguì la prima manovra. Nelle case abbattute gli inquirenti trovarono statue, mobili intarsiati d’oro e svariati oggetti di lusso.