Ancora una volta si torna a parlare di Emanuela Orlandi: a 40 anni dalla scomparsa il Vaticano riapre il caso. La decisione di riprendere in mano il fascicolo del caso di persona scomparsa più famoso d’Italia è di Alessandro Diddi, promotore di giustizia dello Stato Pontificio che, insieme alla gendarmeria, esaminerà i dossier, le segnalazioni, le informative e le testimonianze che ruotano intorno al caso della giovane cittadina vaticana scomparsa nel giugno 1983. Ma ogni volta che si parla di Emanuela Orlandi, spesso il caso si associa a quello di Mirella Gregori sparita il 7 maggio 1983. Le indagini sulla scomparsa di Mirella si concentrarono su un amico, un agente della gendarmeria vaticana della scorta papale col quale, secondo la madre della Gregori, spesso la figlia si intratteneva nel bar sotto casa. Tuttavia sette anni dopo, durante un confronto, la donna, gravemente malata, non riuscì a riconoscere il giovane. A complicare il caso ci sarebbero stati misteri e trame internazionali, l’autodenuncia di un mitomane e la connessione col caso di Emanuela e l’attentato al papa Giovanni Paolo II del 1981. Ma accanto a questi famosi casi di cronaca, in Italia ci sono tanti i casi di persone scomparse e i numeri di denunce in materia sono rilevanti.

Il report – Dal report del primo semestre 2022 redatto dal ministero dell’Interno si ricava che quasi i due terzi riguardano minori, in prevalenza stranieri, e persone con disturbi psichici e con deficit cognitivi, soprattutto anziani. Le denunce di persone scomparse presentate dal 1° gennaio al 30 giugno 2022 sono state 9.599, pari ad una media di 53 al giorno. Di questi ne sono stati ritrovati 5.024, per una media di 28 al giorno. Ai ritrovamenti del primo semestre 2022 vanno aggiunti quelli riferiti a denunce presentate negli anni precedenti. Se confrontiamo questi numeri con i mesi del lockdown (aprile 2020 per esempio) notiamo una diminuzione di circa il 70%, che torna ad aumentare nei mesi estivi dello stesso periodo, quando ci furono le prime riaperture. Dietro queste statistiche ci sono tante storie. Storie di persone strappate all’affetto delle loro famiglie che senza sosta continuano a cercarle.

In una combo Angela Celentano (s) e Celeste, la ragazza che dice di essere la bambina scomparsa sul Monte Faito. ANSA

Celentano – È il caso di Angela Celentano, la bambina di 3 anni scomparsa mentre era in gita con i genitori. Era il 10 agosto 1996, un sabato. Un gruppo di famiglie di Castellammare di Stabia, appartenenti alla stessa comunità evangelica, fece una scampagnata sul Monte Faito, a soli 30 minuti di auto. Tra queste c’era la famiglia Celentano col papà Catello, la mamma Maria e tre figlie: Rossana di 6 anni, Angela di 3 e Naomi di 1 anno. Ma la spensieratezza di quella giornata fece presto a scomparire. Infatti verso l’una, durante un picnic in uno spiazzo davanti al centro ippico in disuso del Monte Faito, papà Catello, che un minuto prima aveva visto Angela seduta alle sue spalle che mangiava, voltandosi non la trovò più al suo posto. Le ricerche di Angela iniziarono subito, ma non c’era traccia della bambina. Vennero avvertiti i carabinieri. L’intervento fu immediato. Il Monte Faito, in poche ore, venne militarizzato: carabinieri, polizia, vigili del fuoco, volontari della Protezione Civile. In serata arrivò anche l’esercito. Per tutta la notte si perlustrò ogni angolo del Monte, ma di Angela nemmeno l’ombra. Negli anni si sono susseguiti depistaggi, scherzi telefonici, collaborazioni con l’FBI, interventi di medium e sensitivi, mitomani e piste provenienti dal sud America. L’ultimo riguarda quello di una donna messicana, tale Celeste Ruiz, che vive a Parigi, secondo cui la foto di Angela adulta sarebbe stata sottratta dal suo profilo Facebook. Sarà l’esame del DNA a dimostrare che non è Angela. Questo determinò la chiusura totale della pista messicana seguita fino ad allora.

Denise Pipitone all'epoca del rapimento - ANSA PHOTO

Denise Pipitone all’epoca del rapimento – ANSA PHOTO

La piccola Denise – Un altro caso di persona scomparsa, tra i più noti in Italia, è sicuramente quello di Denise Pipitone che non si trova dal 1º settembre 2004. Aveva quasi quattro anni quando si trovava a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, dove scomparve nei pressi della casa della nonna materna. Si verrà a scoprire che, in realtà, Denise Pipitone è frutto di una relazione extraconiugale avuta dalla madre Piera Maggio con Pietro Pulizzi e per questo la pista seguita finora dagli inquirenti è quella familiare allargata. Le indagini in particolare si cocentrarono sull’altra figlia di Pietro, Jessica Pulizzi, che per gelosia e vendetta contro il padre avrebbe fatto scomparire la bambina consegnandola a persone per ora sconosciute. Presumibilmente si trattava di persone rom/nomadi, tanto che per anni si è seguita la pista gitana. Negli anni sono state tante altre le piste seguite e gli avvistamenti, e finalmente venne richiesta una commissione d’inchiesta parlamentare per analizzare eventuali depistaggi, conflitti di interessi e anomalie dei precedenti 17 anni di lavori di indagine. Ma il gip di Marsala archiviò il caso.

Ragusa. ANSA/ UFFICIO STAMPA

Roberta Ragusa – Nuove istanze, invece, sul caso di Roberta Ragusa la 45enne residente a San Giuliano Terme, provincia di Pisa, sparita nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Due figli e un matrimonio, forse, in crisi, la Ragusa si sarebbe allontanata quella notte in pigiama e con la sola vestaglia. Versione, questa, fornita dal marito Antonio Logli, poi accusato dell’omicidio della moglie ma che, negli anni, ha continuato a professarsi innocente. In favore del padre si sono schierati anche i figli, ormai maggiorenni, che sostengono la versione del padre:  Ragusa sarebbe ormai all’estero sotto altra identità. Una pista che si scontra con l’inverosimile della versione fornita da Logli, quella notte a San Giuliano Terme si sono registrati sei gradi sottozero e sembra quasi impossibile che Ragusa possa essersi allontanata dall’abitazione con indosso solo la vestaglia e la camicia da notte. Il cadavere tuttavia non è stato mai ritrovato: secondo l’ex luogotenente dei Ros in congedo Baldassare Sciuto, il corpo di Roberta Ragusa è finito in un compattatore e poi nell’inceneritore della zona, all’epoca dei fatti ancora attivo. Ma ci sarebbero nuove notizie dal carcere dove è recluso Antonio Logli, accusato finora grazie alla testimonianza di un suo compagno di cella.

Dai profili social di Gaia Randazzo

Dai profili social di Gaia Randazzo

Gaia Randazzo – Più recente la scomparsa di Gaia Randazzo, la giovane sparita dal traghetto Genova-Palermo tra il 10 e l’11 novembre 2022. Per la Procura di Palermo, sulla scorta della perizia effettuata sul telefono cellulare, ci sono ormai pochi dubbi: la giovane si sarebbe gettata in mare, probabilmente a causa del dolore provato per la fine della sua storia con un 23enne. Questo emergerebbe non solo dal messaggio scritto da Gaia e mai inviato al ragazzo, ma anche dalle riflessioni messe nero su bianco sul bloc notes virtuale del cellularte, dai video Tik Tok e dai selfie. Per la madre Angela Palazzolo, però, ci sono ancora troppe domande prive di risposta. Intanto del corpo della ragazza ancora nessuna traccia.