Peng Shuai è alle Olimpiadi invernali di Pechino e «sembra in forma», per quanto abbia ritrattato (di nuovo) e aggiunto che non giocherà più. Se l’interrogativo #WhereIsPengShuai era già venuto meno dopo alcune uscite pubbliche degli scorsi mesi, l’ex numero uno del doppio di tennis ha risposto a un’altra serie di domande nella prima intervista a una testata estera, il quotidiano francese L’Équipe, dal post di denuncia del 2 novembre 2021. Per l’atleta nessuna molestia da parte dell’ex vice premier cinese Zhang Gaoli – come aveva detto invece sul social media Weibo –, ma soprattutto nessuna scomparsa o pressione dall’alto.

La copertina della testata francese con l'hashtag in lingua #WhereIsPengShuai

La copertina della testata francese con l’hashtag in lingua #WhereIsPengShuai

Le accuse di molestie e la sparizione – Risposte in mandarino e una felpa rossa con sopra due caratteri: Zhong Guo, “Cina”, a supporto della squadra di hockey dell’Impero celeste. Peng si è presentata così all’incontro avvenuto il 6 febbraio con i giornalisti di L’Équipe in una stanza di un lussuoso hotel di Pechino, in questi giorni sede del Comitato olimpico cinese. È proprio l’ente sportivo ad aver accordato l’intervista – l’unica con una testata estera –, a determinate condizioni. Tra queste, durata di mezz’ora, poi protratta a un’ora, domande inviate in anticipo, per quanto secondo il quotidiano ai giornalisti siano state concesse alcune domande in più, l’uso di un interprete. Anche vincoli di pubblicazione, come il format domanda-risposta e la trascrizione parola per parola di quanto detto dall’atleta. In tale contesto, Peng ha ribadito quanto già detto negli ultimi tre mesi sui media cinesi: «Molestie? Non ho mai detto che qualcuno mi avesse molestato, in nessun modo». La tennista ha definito la vicenda un «enorme malinteso», come riporta l’intervista, «il mio desiderio è che il significato del post non venga più distorto». Alla domanda sul perché il testo di denuncia del 2 novembre fosse stato cancellato dopo essere stato per mezz’ora sul web, Peng ha risposto: «Perché volevo farlo». Mentre sulla sua scomparsa, la tennista ha replicato di non essere mai sparita, perché «tutti potevano vedermi».

Peng shuai post

Il post di Peng Shuai sul social cinese Weibo

L’annuncio e l’incontro con il Cio – Solo quando incalzata sul ritorno a un torneo della Women’s tennis association (Wta), Peng ha rivelato che non giocherà più. «Forse in un team senior», ha ironizzato come riportato da L’Équipe, aggiungendo, «anche se non parteciperò più a competizioni professionali, sarò sempre una tennista». I motivi, secondo l’atleta, oggi 36enne, sarebbero l’età, diversi interventi e lo stop causato dalla pandemia, per quanto prima della vicenda non avesse mai espresso la volontà di ritirarsi. «I sentimenti, lo sport e la politica sono tre cose distinte», ha continuato. Durante l’intervista, Peng ha inoltre detto di aver incontrato il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach, a una cena il sabato prima, evento confermato da un comunicato stampa dell’ente pubblicato nella giornata del 7 febbraio. L’atleta ha detto che parteciperà ad alcuni eventi olimpici, poi non specificati. Secondo il comunicato, lo scorso sabato la tennista sarebbe stata alla gara di curling tra Cina e Norvegia insieme all’ex nuotatrice dello Zimbabwe Kirsty Coventry, oggi membro del Cio.

L’antefatto – Lo scorso 2 novembre Peng aveva pubblicato un lungo post sul social network Weibo, dove accusava di molestie sessuali Zhang Gaoli, alto funzionario della Repubblica popolare. La 36enne aveva raccontato di aver avuto una relazione consensuale con il politico mentre prestava servizio come segretario di partito di Tianjin, nel nord della Cina, per poi essere costretta ad avere rapporti con lui dopo la parentesi come membro del comitato permanente del Politburo, il principale organo di potere del Paese, carica ricoperta dal 2013 al 2018. Violenze che, secondo la tennista, si erano verificate dopo un invito a giocare a tennis e in presenza della moglie di Zhang. Si leggeva nel post: «Non ho mai acconsentito. Ho pianto tutto il tempo». Dopo la pubblicazione del testo, cancellato nell’arco di mezz’ora, sono seguite due settimane di silenzio. L’atleta ha abbandonato i social ed è scomparsa dalla vita pubblica, salvo ricomparire in alcuni video diffusi da testate cinesi e nelle videochiamate con Bach.