“Sai contare? Sai camminare? E contare e camminare insieme lo sai fare? E allora conta e cammina: uno, due, tre, quattro, cinque… novanta, novantuno… novantanove, cento”. Sono i cento passi che tutti conosciamo, quelli che dividono la casa di Peppino Impastato da quella del boss di Cinisi, Tano Badalamenti. Il 9 maggio ricorre l’anniversario dell’assassinio del giovane giornalista che, da Radio Aut, prendeva  in giro i capimafia e i politici locali. A 39 anni dalla sua scomparsa, il comune di Cinisi e la Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato hanno organizzato un calendario di eventi per ricordare il giovane militante.

I LUOGHI – LA CASA MEMORIA. Siamo a Cinisi, trenta chilometri da Palermo, alle spalle dell’aeroporto Falcone e Borsellino. Peppino è morto a 30 anni e ha sempre vissuto al civico 220 di corso Umberto I. Lì c’è la casa della famiglia Impastato, la si riconosce dal grande albero e dalla targa che recita: “A Giuseppe Impastato assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Il centro Impastato ricorda il suo contributo di idee nella lotta contro il dominio mafioso e per il rinnovamento della società”. L’ultima ad abitarci è stata la madre di Peppino, Felicia Bartolotta. Scomparsa il 7 dicembre del 2004 è stata l’anima della casa diventata luogo di memoria e archivio dell’attività del figlio. Fino all’ultimo dei suoi giorni aspettava turisti e scolaresche sul ciglio, seduta su una poltrona ripeteva a tutti: “Me l’hanno ammazzato, ma io vendette non ne voglio”.

I LUOGHI – CASA  BADALAMENTI. Usciti da casa Impastato basta farne cento. Davvero, giri a sinistra e fai cento passi: arrivi davanti all’abitazione del boss di Cinisi, Gaetano Badalamenti. “Tano Seduto”, così lo chiamava Peppino, è morto il 29 aprile 2004 in un centro penitenziario del Massachusetts, Stati Uniti. Dopo 10 anni dall’assassinio, nel gennaio 1988, il Tribunale di Palermo inviò una comunicazione giudiziaria a Badalamenti. Poi l’inchiesta fu archiviata nel 1992. Soltanto nel 1999, dopo la testimonianza di Salvatore Palazzolo, pentito di mafia e compaesano del boss, Badalamenti sarà condannato all’ergastolo per aver ordinato l’omicidio di Peppino. In Corso Umberto I, questa volta al civico 183, la casa di Tano Badalamenti è stata confiscata nel 2010 e data in gestione alla Casa Memoria, cento passi più in là.

I LUOGHI – RADIO AUT. Lasciando Cinisi e dirigendosi verso il mare, dopo quattro chilometri, si arriva a Terrasini. Lì, in corso Vittorio Emanuele, c’è ancora la sede di Radio Aut, la radio libera fondata nel 1997 da Peppino Impastato e i suoi compagni. All’epoca bastava sintonizzarsi sulla frequenza di 98.800 Mhz per sentire i nomi dei “don” che nessuno osava pronunciare. Il programma di punta condotto da Peppino si chiamava “Onda Pazza”. Era trasmessa tutti i venerdì sera  ed era il momento di denuncia dei problemi locali. Alla base vi era un’operazione satirica che enfatizzava drammaticamente la realtà della provincia palermiatana. Cosi Cinisi diventava Mafiopoli, corso Umberto I era corso Luciano Liggio, il sindaco Gero Di Stefano era Geronimo Stefanini, Gaetano Badalamenti era Tano Seduto, il dott. Pandolfo era il Pantofo amante di cavalli, il tecnico comunale era l’ing. Marpionese: la rassegna potrebbe continuare all’infinito. Radio Aut chiuse qualche mese dopo l’uccisione di Peppino. Nel maggio 2003 la famiglia Impastato ha affisso una targa sulla sede.

I LUOGHI – IL CASOLARE DELL’OMICIDIO. Tornando a Cinisi bisogna prendere l’uscita verso la spiaggia di Magaggiari. Costeggiando la pista dell’aeroporto in contrada Feudo, a circa metà via una strada sterrata porta al casolare, proprietà di Luisa Venuti. Lì Peppino è stato legato la notte tra l’8 e il 9 maggio 1978, ucciso a pietrate e trascinato sui vicini binari della ferrovia dove il suo corpo è stato fatto esplodere. A oggi non pare che il casolare sarà donato alla Regione Sicilia, la quale ha provato più volte la strada dell’esproprio per restituire il luogo simbolo alla collettività. Ad ogni modo la proprietà, in concerto con l’assessore regionale dei Beni culturali Carlo Vermiglio e il sindaco del Comune di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, hanno firmato un accordo per aprire il casolare al pubblico in occasione delle giornate commemorative dell’omicidio di Peppino Impastato.

GLI EVENTI – CALENDARIO DEL 9 MAGGIO TRA CINISI E TERRASINI
Ore 10.00: presidio al Casolare con intervento della Consulta giovanile di Polizzi Generosa dal  titolo “D come Peppino”.
Ore 17.00: corteo storico da Radio Aut a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.
Ore 20.30: nell’atrio comunale di Cinisi, il laboratorio teatrale “La notte inghiotte la città”.

GLI EVENTI – LE MOSTRE TRA CINISI E TERRASINI

Nell’aula civica di Cinisi, “Il Centro Impastato per Peppino e Felicia”, mostra sull’attività del “Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato”, a cura di Umberto Santino, Anna Puglisi, Paolo Chirco e Pino Manzella.
Nell’aula civica di Cinisi, “Diritti negati”, mostra collettiva del “Premio fotografico Peppino Impastato”.
Nella casa Badalamenti,  mostra dei licei artistici “Damiani Almejda” di Palermo e “Renato Guttuso” di Bagheria.
Nella sala espositiva del Margaret Cafè a Terrasini, “Vignette di Pino Manzella”.

Per il calendario completo, il link alla pagina della Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.