«Se oggi riusciamo a vedere le mamme con i passeggini sono contenta», dice la giovane Cecilia, 22enne e parte del Comitato “Martesana Libera”. È il 24 aprile, la vigilia della Festa della Liberazione, e in piazza Unità d’Italia a Cernusco sul Naviglio va in scena il presidio intitolato Martesana Partigiana e Solidale, organizzato dall’associazione di cui Cecilia è attivista. L’obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza sul convitato di pietra di Cernusco: la libreria “Altaforte”, emanazione di Casapound, che si è insediata in città l’autunno scorso. Anche l’Anpi di Cernusco è in piazza, con una mostra sulla resistenza che si articola in tutta la città come una caccia al tesoro.

Il Banchetto dell’Anpi di Cernusco

Martesana Libera – Il presidio è iniziato alle 14.00 e ha attirato un centinaio di persone da diverse zone della Martesana. Sul palco si sono alternati interventi di denuncia come quello di Savario Ferrari dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre, lettura di testimonianze (Cecilia ha letto una lettera di Haidi Giuliani, madre di Carlo ucciso nel 2001 durante il G8 di Genova) e intermezzi musicali, come l’esibizione del rapper Bone. All’iniziativa hanno aderito più di novanta associazioni, tra cui alcune cattoliche e molte Anpi della zona, rappresentate dal presidente della sezione di Cassina de’ Pecchi Tommaso Chiarella. Nei giorni scorsi si è chiusa la petizione per la chiusura di Altaforte organizzata da Martesana Libera. 18.500 firme sono state consegnate al Sindaco di Cernusco, al Prefetto e al Questore di Milano.

L’iniziativa di Anpi Cernusco – A pochi passi da Piazza Unità d’Italia, in piazza Matteotti, anche l’Anpi di Cernusco si prepara al 25 aprile. «Abbiamo organizzato una “mostra diffusa” nella città, nei luoghi più significativi per la resistenza», dicono Giuliano e Giovanna, la presidente. Per le strade di Cernusco sono stati inseriti una serie di pannelli informativi che spiegano gli avvenimenti della liberazione. Si parte proprio in Piazza Matteotti, dove le persone possono ricevere una mappa e una scheda per segnare le tappe del percorso. «La città sta rispondendo benissimo, è come una caccia al tesoro della memoria. Piace molto ai bambini», dicono. Il tour finisce in Piazza Ghezzi, proprio vicino all’Altaforte, dove sono stati inseriti due pannelli che citano il Fascismo eterno di Umberto Eco e un passo tratto dai Sentieri dei nidi di ragno di Italo Calvino. «Abbiamo scelto di mantenere un atteggiamento istituzionale e pedagogico. I coordinamenti nazionale e provinciale sono a conoscenza del problema», assicura Giovanna.