Rubacuori. Prostituta. Danzatrice del ventre. Cubista. Nipote di un capo di Stato. Nel tempo è stata chiamata in tanti modi, ma tutti la conoscono come Ruby. Karima El Mahroug, la ragazza di origini marocchine coinvolta nello scandalo del “bunga bunga”, le cosiddette “cene eleganti” nelle residenze dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è tornata sotto i riflettori al termine del processo Ruby Ter che la vedeva imputata di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Assolta in tribunale insieme alle ragazze che avevano partecipato agli incontri di Villa San Martino ad Arcore, il nome di El Mahroug riporta alla luce una vicenda lunga 13 anni che ha fatto la storia della politica (e del gossip) italiano.

La “nipote di Mubarak” – Il 27 maggio del 2010 l’allora 17enne Karima El Mahroug veniva arrestata dalla polizia e condotta alla Questura di Milano per furto. A denunciarla era stata la sua coinquilina che l’aveva accusata di averle rubato una collanina d’oro. La giovane era poi stata rilasciata senza apparenti resistenze da parte della Questura dopo una telefonata dell’allora presidente del Consiglio Berlusconi. «È la nipote di del presidente egiziano Hosni Mubarak», spiegò il premier. La ragazza era stata dunque affidata alla consigliera lombarda Nicole Minetti, su indicazione dello stesso premier e contrarioamente alle indicazioni stabilite dal tribunale dei minori.
Di legami di parentela con Mubarak, Ruby non ne aveva. Di rapporti con Berlusconi invece sì. Il fatto che fosse minorenne e che una volta giunta in una comunità protetta vantasse la conoscenza del premier hanno aperto il vaso di Pandora che ha svelato il giro di feste “piccanti” ad Arcore a ha portato all’imputazione del Cavaliere per le presunte tangenti pagate a diverse ragazze per tenerlo nascosto. Tra queste anche la giovane marocchina che si sarebbe presentata come Ruby Hayek, dichiarando di avere 24 anni per partecipare a sei di questi eventi a casa del premier.

Prima del bunga bunga – Karima non è sempre stata “Ruby rubacuori” ma la sua vicenda personale era tormentata già prima di frequentare le sale di Villa San Martino. Nata in Marocco ma cresciuta a Letojanni, in Sicilia, El Mahroug era conosciuta per il suo bell’aspetto ma anche per la tendenza a compiere piccoli furti mai denunciati. Scappata di casa all’età di 14 anni, si è lasciata alle spalle i genitori e i tre fratelli e ha rifiutato la vita nelle case-famiglia dove era stata collocata dalle autorità, prima a Messina e poi a Genova. Da qui la fuga verso Milano, dove comincia a lavorare come cubista in diversi locali prima di imboccare (anche) la strada di Arcore.

Ruby oggi – Abbandonato l’alter ego di Ruby e concluso il processo, Karima el Mahroug è una trentunenne  che vive in Messico con la figlia Sofia, avuta con l’ex marito Luca Risso. E mentre si dice contenta di una vita lontana dalla luce della ribalta e felice della “fine dell’incubo” del processo, la giovane ha appena presentato a Milano il suo libro autobiografico “Karima”.