Sono circa 180 i cardinali che hanno concelebrato la messa pre-conclave nella Basilica di San Pietro

Gli occhi di tutto il mondo sono puntati su piazza San Pietro, dove alle 16.30 del 12 marzo avrà inizio il Conclave per eleggere il nuovo Pontefice dopo la rinuncia di Josef Ratzinger. Qualcuno seguirà l’evento storico sulla televisione, ma in molti sono venuti direttamente a Roma in attesa della fumata bianca sulla Cappella Sistina. Secondo la questura capitolina in piazza San Pietro sono attese 150 mila persone. Il questore di Roma Fulvio Della Rocca rassicura: “Agenti in divisa e funzionari in borghese saranno in campo per garantire la sicurezza”. A conclusione del Conclave, le forze dell’ordine non allenteranno la loro vigilanza, visto che per la cerimonia dell’intronizzazione del nuovo Pontefice in Italia sono attesi numerosi Capi di Stato. In piazza sotto il Cupolone i fedeli saranno accolti a dovere. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha spiegato che “è stata già installata la prima tensostruttura per accogliere e offrire i servizi in piazza San Pietro”.

Intanto nella Basilica è stata celebrata la messa “pro eligendo Pontifice”, l’ultimo appuntamento che precede il Conclave. Alle 10 di martedì circa 180 cardinali hanno fatto ingresso nella Basilica, baciando l’altare. Tra i vescovi e arcivescovi in prima fila era presente anche il Prefetto della casa pontificia, monsignor Georg Gaenswein. Quest’ultimo è stato tra le poche persone che fanno parte della “famiglia” di Benedetto XVI e che lo hanno accompagnato nella residenza di Castel Gandolfo. Negli ultimi giorni una forte polemica tra i porporati è stata suscitata a seguito della pubblicazione sul settimanale Chi degli scatti “rubati” a Ratzinger, mentre passeggiava con monsignor Georg nella sua residenza nei pressi di Roma.

A celebrare la messa pre-conclave è stato il decano del Collegio cardinalizio, cardinale Angelo Sodano. Il porporato ha iniziato ringraziando Dio per  “il luminoso pontificato che ci ha concesso con la vita e le opere dell’amato e venerato Benedetto XVI”.  Dopo il telegramma al Papa emerito spedita dai cardinali nei giorni delle Congregazioni, Sodano ha rinnovato la gratitudine a Josef Ratzinger. La rinuncia del Papa, come ormai credono tutti, non è stata dovuta unicamente ai motivi di salute, ma è avvenuta per l’impotenza di fronte al mancato rinnovamento della Curia e della Chiesa “deturpata dalle divisioni”. Proprio delle sfide di fronte alla Chiesa ha parlato il cardinale Sodano, commentando la lettera di san Paolo agli Efesini sull’unità per edificare la Chiesa. Sodano ha osservato che “san Paolo ci insegna che tutti noi dobbiamo collaborare ad edificare l’unità della Chiesa, poiché per realizzarla è necessaria la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia di ogni membrò”. Il decano del Collegio cardinalizio ha sottolineato anche un’altra difficoltà che la Chiesa affronta nei tempi moderni, quella dell’annuncio del Vangelo. “La Chiesa è chiamata alla massima opera di carità e all’evangelizzazione”, ha ricordato Sodano ai porporati.

Anna Lesnevskaya