Centri commerciali, botteghe e mercatini resistono alla crisi. Nonostante le incertezze, la spesa degli italiani per i regali di Natale rimane stabile. Ma i canali di acquisto tradizionale perdono terreno nei confronti dell’e-commerce, che quest’anno sarà scelto dal 30 percento delle famiglie.

È quanto emerge dall’indagine Confesercenti-Swg, pubblicata il 13 dicembre, sulle intenzioni di acquisto degli italiani per lo shopping natalizio. Rispetto all’anno scorso le spese online aumentano, seppur di poco, il loro volume. In pochi anni i negozi virtuali si sono ritagliati un’ampia fetta di mercato: questo Natale un regalo su tre verrà acquistato online. Se internet offre un canale alternativo ai commercianti per la vendita dei loro prodotti, è anche vero che i negozi a gestione familiare faticano ad adeguarsi al nuovo mercato, rischiando di rimanerne esclusi.

L’indagine mostra anche che, seppure la spesa media per famiglia rimarrà stabile a seicento euro, aumenteranno le disuguaglianze: due italiani su cinque spenderanno meno di duecentocinquanta euro. L’e-commerce si offre quindi come terzo canale di acquisto, ma la crisi riduce il numero di consumatori che i negozi classici dovranno spartirsi con quelli virtuali.

e-commerce

«Sarebbe bello se gli italiani scegliessero ancora i negozi tradizionali per i loro regali di Natale», afferma Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti. «La stagione natalizia 2016 è un banco di prova importante per i consumi: sono proprio le attività di quartiere che hanno pagato in questi anni il conto più salato della crisi».

I dati di quest’anno possono dare fiducia a Confesercenti e ai commercianti, ma osservando il trend degli ultimi anni si capisce la loro preoccupazione. I grandi centri commerciali, i piccoli negozi tradizionali e l’e-commerce si dividono il mercato in quote quasi uguali, rispettivamente 37, 31 e 29 percento. Ma l’online continua a crescere a scapito degli altri due, che quest’anno perdono tre punti percentuali. A ciò si aggiunge la crisi economica, che ha logorato i risparmi dei consumatori e aumentato l’insicurezza. Per reagire a questa tendenza, i canali di acquisto tradizionali dovrebbero cercare di usufruire delle potenzialità offerte dalle tecnologie, mettendo online i loro prodotti. Una corsa contro il tempo, dato che quattro italiani su cinque hanno intenzione di spendere di meno dell’anno scorso.