Amava definirsi “il Re dei Maghi”, ma ora il sedicente santone di origini siciliane Davide De Simone si trova in carcere con l’accusa di omicidio colposo ai danni di un disabile. L’arresto del 40enne è avvenuto nella giornata di lunedì primo marzo nella provincia di Reggio Calabria, su ordine del giudice per le indagini preliminari Barbara Borelli. Assieme a l’uomo è stata fermata anche la moglie 37enne V. G. ai domiciliari, con l’accusa di ricettazione.
La vittima – De Simone avrebbe raggirato un uomo disabile affetto da problemi psichici di 52 anni, che si fidava così ciecamente da donargli ogni mese la propria pensione d’invalidità. Ad aggravare la posizione del mago, l’aver convinto la vittima a rinunciare a un intervento chirurgico e a sospendere le cure farmacologiche a cui si stava sottoponendo, sostituendole con miracolosi incantesimi curativi.
I “poteri” del santone – Il mago millantava poteri guaritori soprannaturali ed era solito invocare lo spirito santo durante le sue cerimonie. Prometteva incantesimi in grado di scacciare “Il Maligno”, vendendo amuleti contro il malocchio e talismani facendo leva sulle credenze della tradizione popolare. Tra le vittime predilette soprattutto le persone più vulnerabili, che venivano convinte di esser sotto l’effetto di un’influenza negativa o della malasorte. Le prestazioni avvenivano solamente su compenso, con una disponibilità di consulenze distribuita in tutta Italia, da Savona a Firenze e Roma, fino in Puglia, Calabria e Sicilia. Ma non solo. Tra le doti mistiche dell’uomo rientrava anche la possibilità di riconquistare il proprio partner perduto, ottenibile tramite la pratica di riti sessuali. E proprio con questo escamotage De Simone avrebbe truffato tre donne. Ora l’uomo dovrà affrontare anche le accuse di violenze sessuali.
L’indagine – L’inchiesta è frutto di una lunga operazione investigativa portata avanti dal nucleo operativo coordinato dalla procura di Palmi cominciata nel lontano gennaio 2019, quando giunse alle forze dell’ordine una segnalazione di un direttore di un ufficio postale che ha denunciato gli atteggiamenti sospetti di De Simone e sua moglie. A seguito dell’episodio venne perquisita la loro abitazione, e lì furono ritrovati monili d’oro frutto di un losco giro d’affari basato sulle truffe. Davide De Simone è accusato del reato di morte come conseguenza di altro delitto, oltre che di truffa, violenza sessuale, circonvenzione di persona incapace, ricettazione, detenzione abusiva di armi e truffa aggravata.