Detenuti sul tetto del carcere di San Vittore, a Milano, tre morti a Modena, uno ad Alessandria, uno a Verona e un terzo a Parma. Carcere devastato e due agenti presi in ostaggio a Pavia, tensioni a Napoli e a Frosinone. A Foggia venti evasi e città che alza le barricate per la paura. I reclusi nei penitenziari italiani hanno reagito con violenza alle disposizioni del governo per contenere l’emergenza Coronavirus. La rivolta che domenica 8 marzo e lunedì 9 ha coinvolto le carceri in tutta Italia riguarda la misura che prevede la sospensione dei colloqui per ridurre il rischio di trasmissione del Covid-19 ed è stata anche un’occasione per richiamare per l’ennesima volta l’attenzione sulle condizioni dei detenuti.

Milano, San Vittore – La protesta è scattata alle otto del mattino del 9 marzo, in quella che viene definita “La Nave”, ovvero il terzo raggio del carcere. I detenuti hanno iniziato a bruciare oggetti e sono saliti sui tetti gridando “libertà” e “vergogna”, alcuni con i cappucci delle felpe e le sciarpe a coprire il volto. Dopo due ore di rivolta, la polizia penitenziaria è intervenuta con manganelli e scudi per sedare i disordini mentre i vigili del fuoco hanno spento le fiamme accese all’interno del carcere. Come scrive Repubblica, “La Nave” è considerata un reparto modello all’interno del San Vittore creato per i detenuti con tossicodipendenze che stanno attraversando un percorso di recupero con lezioni e attività terapeutiche e che godono di 12 ore al giorno di celle aperte.

Modena, Sant’Anna – I tre decessi avvenuti al Sant’Anna di Modena non sarebbero direttamente collegati alle proteste. Secondo quanto riportato da  Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato autonomo della polizia, due sarebbero morti per overdose da psicofarmaci, mentre il terzo è stato trovato in stato cianotico. Al momento sono in corso accertamenti, ma come si apprende da fonti dell’amministrazione penitenziaria sui corpi non ci sarebbero segni di lesioni. Oltre ai tre decessi, sono 18 i detenuti portati in ospedale dopo le sommosse nel carcere di Modena, in gran parte per intossicazione. Sei sono gravi, e di questi quattro in prognosi riservata. Feriti lievemente anche tre guardie e quattro sanitari. Altri tre detenuti sono deceduti per abuso di sostanze anche ad Alessandria, Verona e “un carcere più piccolo di cui non posso rivelare il nome”, commenta Di Giacomo.

Evasioni a Foggia – Detenuti che si arrampicano sulle cancellate che delimitano il carcere, cancelli divelti e decine i reclusi che hanno tentato la fuga. Una parte del penitenziario sarebbe in mano ai detenuti, che rivendicano migliori condizioni di vita. “La situazione è catastrofica – spiega ancora Di Giacomo all’agenzia AdnKronos – rivolta anche al carcere di Milano, San Vittore e anche al penitenziario di Santa Maria Capua Vetere: troppi fronti aperti. E qualche giorno fa avevamo avvisato ministro e prefetti che la situazione sarebbe degenerata. Serve subito l’intervento dell’esercito, più forze di polizia e se necessaria la chiusura totale delle carceri, i detenuti devono stare chiusi nelle loro celle. Servono leggi straordinarie e pene severissime per chi provoca e partecipa alle sommosse». Ma i danni sono anche economici «Almeno 12 milioni di euro di danni – spiega il segretario del Sap – Un appello al buon senso degli altri detenuti di non seguire i rivoltosi e di rimanere tranquilli, nelle loro celle per non peggiorare una situazione già molto critica».