L’emergenza Coronavirus è ancora lontana dalla sue battute d’arresto. I numeri, da capogiro per l’Italia, sono di quelli che pensavamo di aver archiviato sotto le armi. Ma dalla trincea di un Paese in quarantena si iniziano a scorgere i primi segnali di speranza.

Il bollettino – Secondo il bollettino diffuso dalla Protezione civile, il 18 marzo sono arrivate a 35.713 le persone accertate positive al virus Sars-CoV-2. Saliti a 2.978 i decessi totali con un aumento di 475 casi accertati nelle ultime 24 ore (319 solo in Lombardia). Un bilancio delle vittime giornaliere superiore a qualsiasi altro Paese al mondo, fa notare la France Presse. In altre parole, abbiamo purtroppo tolto il primato negativo alla Cina, il paese in cui l’epidemia avrebbe avuto origine, dove il massimo di decessi giornalieri si è fermato a quota 368

Le regioni – Ad essere più colpite le regione del Nord. La Lombardia è in testa con 1.493 nuovi casi, un numero importante ma comunque inferiore rispetto alla giornata precedente, dove si era registrato un incremento di 1.971 nuovi contagi. In accordo con questa tendenza il numero dei ricoverati è salito a 7.285, con un aumento di 332 casi, in calo rispetto all’aumento di 782 unità della giornata precedente. Segue l’Emilia-Romagna, dove il 19 marzo si è registrata la giornata con più vittime dall’inizio dell’epidemia: 65 morti, secondo i dati forniti dal commissario straordinario per l’emergenza Sergio Venturi, che portano a un totale di 461 decessi.

Il trend in discesa – Se il numero assoluto dei morti e dei contagiati è in aumento, è tuttavia in discesa l’incremento relativo rispetto alla settimana scorsa. Significa che il numero dei contagiati si alza ma meno, in proporzione, rispetto a quanto accaduto nei giorni precedenti, confermando il trend al ribasso che si era registrato già ad inizio settimana. Questo, sostengono gli osservatori, alimenta la speranza che sia possibile raggiungere in tempi brevi il picco dell’epidemia, ovvero il punto di massima espansione dopo il quale la diffusione del virus dovrebbe iniziare la sua curva di discesa.

La situazione sanitaria – Carenza di personale e farmaci: è l’allarme lanciato in queste ore da diverse istituzioni sanitarie. L’Aifa, Agenzia italiana per il farmaco, fa sapere sul suo portale che sta mettendo a punto «soluzioni eccezionali ed emergenziali» d’accordo con le aziende produttrici dei medicinali. Critica la situazione degli ospedali. «Abbiamo disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale»: è l’appello lanciato sul web dal direttore del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo Stefano Fagiuoli. La struttura ha inoltre lanciato una campagna di donazioni online attraverso la quale è possibile offrire il suo contributo per migliorare la situazione.

 

Please, help us

Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di Medicina del #pg23 vuole inviare due messaggi:- per tutta la popolazione: state a casa.- per chi ci vuole aiutare: abbiamo bisogno di infermieri e medici, ventilatori e dispositivi di protezione. Il CESVI ci sta aiutando con una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme https://www.gofundme.com/f/emergenza-covid-cesvi-per-bergamo Se potete, aiutateciWe are in full emergency with coronavirus pandemia.Stefano Fagiuoli – at the head of the Department of medicine of Papa Giovanni Hospital in Bergamo, Italy – has 2 messages.The first one is for the general population: please, stay at homeThe second one is for whoever wants to help us.We need nurses and physicians, together with ventilators and Individual Protection Devices.The ONG Cesvi is helping us on Gofundme.https://www.gofundme.com/f/emergenza-covid-cesvi-per-bergamoIf you can, please help us.And if you are healthcare personnel you are more than welcome to join us in fighting the coronavirus.

Pubblicato da ASST Papa Giovanni XXIII su Giovedì 19 marzo 2020