Mascherine, numero contingentato di passeggeri e flussi separati in entrata e in uscita. Sono queste le nuove disposizioni per il settore del trasporto pubblico disposte dal Decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) del 26 aprile per la fase dell’emergenza coronavirus. Il testo firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte contiene anche le norme di sicurezza che i gestori dovranno predisporre e le linee guida deii comportamenti che i passeggeri dovranno rispettare su autobus, tram e metropolitane a partire dal 4 maggio.

Marker e mascherine – Su tutti i mezzi di trasporto pubblico i passeggeri dovranno indossare una mascherina a protezione del naso e della bocca, «anche di stoffa», come precisa il protocollo redatto dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli e allegato al Dpcm. In base alle disposizioni sul distanziamento sociale di un metro tra una persona e l’altra, su autobus, metropolitane e tram è previsto un numero massimo di passeggeri. Oltre alla segnaletica a terra che indicherà dove posizionarsi quando si è in piedi, altri marker saranno posizionati a sedili alterni per indicare quali posti non possono essere occupati. Se arriverà l’autorizzazione da parte delle Agenzie per la mobilità territoriale, sarà temporaneamente sospesa la vendita e il controllo dei titoli di viaggio a bordo dei mezzi (con particolare riferimento agli autobus). I passeggeri dovranno quindi essere già muniti di biglietto acquistato alle macchine automatiche oppure online.

Rendering di una vettura del metrò a Milano dopo le nuove disposizioni del Dpcm del 26 aprile

Flussi separati e sanificazioni – «Nelle stazioni della metropolitana si dovranno prevedere differenti flussi di entrata e di uscita», specifica il testo del Dpcm. Sarà quindi necessario predisporre sistemi di segnalazione del raggiungimento dei livelli di saturazione della rete: la soluzione più probabile è sfruttare il sistema interconnesso di tornelli in tutte le stazioni, per bloccare l’accesso alle banchine quando si è raggiunto il numero massimo di passeggeri, oltre a monitorare con le videocamere di sorveglianza che non si formino assembramenti di passeggeri. Negli autobus e nei tram, per evitare contatto tra chi scende e chi sale, sarà necessario utilizzare tempi di attesa, anche con un’apertura differenziata delle porte: la salita avverrà da una porta, la discesa dall’altra. Le vetture dovranno essere frequentemente sanificate («almeno una volta al giorno»), mentre nelle stazioni ferroviarie dovranno essere installati dispenser per l’igiene delle mani e sistemi di controllo della temperatura corporea.

Servizi essenziali e limitazioni – È affidato ai presidenti delle regioni il compito di programmare il servizio di trasporto pubblico locale. Ai governatori viene delegato il compito di valutare la possibilità di ridurre o sopprimere i servizi «in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza Covid-19». Devono però essere garantiti quelli minimi essenziali, programmandoli per evitare il «sovraffollamento nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti». Le autorità potranno quindi valutare la possibilità di aumentare la frequenza di autobus e metropolitane negli orari di entrata e uscita dei lavoratori, che dal 4 maggio riprenderanno a spostarsi.