«Ora, questo è il momento di compiere un passo in più. Quello più importante. L’Italia rimarrà sempre una zona unica. L’Italia protetta». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha accompagnato con queste parole l’emanazione dell’ultimo decreto contro la diffusione del nuovo coronavirus Sars-CoV-2, annunciandolo nella serata dell’11 marzo. Le ulteriori restrizioni, che prevedono la chiusura di «tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie», sono in vigore dal 12 al 25 marzo su tutto il territorio nazionale e integrano quelle già approvate in precedenza.

 

Il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte dell’11 marzo

 

Cosa si può fare – Nei giorni successivi alla pubblicazione dei decreti presidenziali dell’8 e del 9 marzo si era già creata parecchia confusione riguardo quello che era possibile fare. Non è vietato uscire di casa, ma ogni spostamento deve rispondere a motivi di lavoro, di salute o di necessità. Un termine ambiguo che ha alimentato dubbi. Dal 10 marzo l’account Instagram della Polizia di Stato ha cominciato a pubblicare una serie di raccomandazioni per rispondere all’incertezza degli ultimi giorni, raccomandazioni valide anche per il nuovo decreto.

 

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Cosa resta aperto – L’ultimo provvedimento, pubblicato in Gazzetta ufficiale e già in vigore, contiene la lista degli esercizi che sono esclusi dal periodo di chiusura, perché considerati «servizi pubblici essenziali». Conte ha insistito nel rassicurare la popolazione: «Nessuna corsa, attenzione, non è necessario fare nessuna corsa quindi per acquistare cibo nei supermercati». Restano aperti i negozi di alimentari, supermercati e discount, le farmacie e le parafarmacie, i tabaccai e le edicole. 

Chiusure – Chiudono parrucchieri, barbieri e centri estetici. Bar, pub e ristoranti dovranno restare chiusi al pubblico. Quelli che lo vorranno, potranno comunque effettuare il servizio di consegna a domicilio. 

Consegne – Oltre al cibo da asporto fornito da ristoranti e alimentari, è possibile ordinare la spesa a domicilio dai supermercati. Si possono ancora effettuare ordini per corrispondenza via radio o televisione, oppure via internet.

Banche e poste – I servizi bancari, finanziari e assicurativi restano in funzione, come pure gli uffici postali, perché ritenuti di pubblica utilità e necessari per il funzionamento dei settori ancora operativi.

Imprese – Le attività produttive possono restare in funzione se garantiscono i requisiti di sanificazione del luogo di lavoro per mettere in sicurezza i dipendenti. Chi può deve incentivare l’adozione del “lavoro agile” o telelavoro, l’uso delle ferie o di congedi retribuiti per limitare gli spostamenti non necessari. I reparti non essenziali devono essere chiusi alla produzione, e se non possono essere applicati i protocolli anti-contagio il lavoratore deve adottare strumenti di protezione individuale.

Trasporti – I trasporti pubblici, per il momento, restano in funzione su tutto il territorio nazionale. I presidenti di Regione sono autorizzati a ridurre le frequenze a riorganizzare il servizio allo scopo di permettere «interventi  sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali». Il ministro dei Trasporti e quello della Salute potranno stabilire, se sarà necessario, la soppressione dei servizi di trasporto terrestre, aereo e marittimo, allo scopo di contenere l’emergenza sanitaria, assicurando comunque i servizi minimi essenziali. Il trasporto merci resta in funzione ed è garantito l’approvvigionamento in tutto il Paese.

Ecco, per maggiore chiarezza, la lista completa degli esercizi che possono restare aperti

• Negozi di alimentari (ipermercati, supermercati, discount di alimentari)

• Tabaccai

• Benzinai

• Edicole

• Farmacie

• Parafarmacie

• Distributori automatici

• Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari

• Negozi di prodotti surgelati

• Negozi di elettronica, informatica ed elettrodomestici

• Negozi apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)

• Negozi di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico

• Negozi di articoli igienico-sanitari

• Negozi di articoli per l’illuminazione

• Negozi di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati

• Negozi di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale

• Negozi di piccoli animali domestici

• Negozi di ottica e fotografia

• Negozi di combustibile per uso domestico e per riscaldamento

• Negozi di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini

• Negozi di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet

• Negozi di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione

• Negozi di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono