Il coronavirus è arrivato a danneggiare anche il trono del Giappone. L’imperatore Naruhito è stato costretto a cancellare le celebrazioni per il suo 60esimo compleanno, previste per domenica mattina, a causa del rischio contagio. A comunicarlo è l’Agenzia della casa imperiale. La paura è che ci possa essere un allargamento dell’infezione tra la grande folla che di solito si raduna per il discorso dell’imperatore. La cerimonia prevede che il monarca si rivolga ai propri sudditi nel corso di un evento aperto al pubblico nei giardini del palazzo imperiale, situato al centro di Tokyo, per tre volte. L’ultima volta che la celebrazione del compleanno di un sovrano fu cancellata risale al 1996, durante il regno del padre Akihito, per via della crisi degli ostaggi giapponesi nell’Ambasciata del Perù. Durante le celebrazioni per il compleanno di Akihito nel dicembre 2018, erano presenti circa 82 mila persone. È stata cancellata anche la maratona per amatori di Tokyo, prevista per il primo marzo. La decisione riguarda 38 mila corridori. Alla maratona parteciperanno solamente i professionisti.

Qui Cina – Da Pechino invece arriva ottimismo sul coronavirus. «Può essere prevenuto ed è curabile», ha detto Guo Yanhong, funzionario dell’amministrazione ospedaliera della Commissione sanitaria nazionale cinese. Ma mentre in Hubei le autorità cinesi hanno imposto agli abitanti misure ancora più stringenti, permettendo loro di uscire di casa solo per emergenze e chiudendo la maggior parte dei negozi, il Comitato permanente (Npc), l’assemblea legislativa cinese, sta valutando se rinviare il Congresso nazionale del popolo, la sessione parlamentare annuale, che è prevista per gli inizi di marzo.

Rapina di carta igienica – Centinaia di rotoli di carta igienica sono stati rubati nel corso di una rapina a Hong Kong. I ladri, armati di coltello, hanno aggredito e minacciato un fattorino che che aveva scaricato rotoli di carta igienica fuori dal supermercato “Wellcome”, nel distretto di Mong Kok, zona che ha una storia consolidata di bande criminali. In tutta la città le forniture si esauriscono rapidamente, con lunghe code di cittadini che temono di restare senza beni di prima necessità a causa dell’epidemia. In particolare, oltre al riso, scarseggiano i prodotti di carta come i fazzoletti, la mascherine e la carta igienica.

La crociera dei malati – È salito a 454 il numero dei casi di coronavirus a bordo della nave Diamond Princess, ormeggiata nel porto di Yokohama in Giappone, dopo la conferma di altri 99 contagiati. Sulla nave, bloccata in quarantena dal 5 febbraio, ci sono più di 3.700 persone.
Gli Stati Uniti hanno iniziato a evacuare i cittadini americani dalla Diamond Princess. Il Dipartimento di Stato americano ha reso noto che 14 americani sono risultati positivi al coronavirus tra i 300 cittadini statunitensi evacuati in aereo dalla nave crociera. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato che è pronto l’aereo per riportare a casa i 35 italiani presenti a bordo. Tra di loro, 25 fanno parte dell’equipaggio della nave. Probabilmente non tutti rientreranno, perché una parte dell’equipaggio potrebbe dover rimanere a bordo per le necessità del servizio. A dirlo è stato il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, alla trasmissione Agorà di Rai 3.
Verrecchia ha aggiunto che un italiano che si trovava a bordo della Diamond Princess potrebbe aver contratto il coronavirus. Il connazionale, sposato con una cittadina americana e residente in America, sarebbe già stato evacuato dagli Usa e partito verso gli Stati Uniti. Verrecchia ha sottolineato che tra i 35 italiani di cui la Farnesina si sta occupando non risulta al momento nessun contagiato.

Qui Italia – L’Ospedale Spallanzani di Roma continua a sottoporre pazienti al test per la ricerca del coronavirus, Al 17 febbraio, sono stati valutati 68 pazienti di cui 59, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Nove pazienti sono tutt’ora ricoverati: tre sono casi confermati di coronavirus (la coppia cinese ed il giovane proveniente dal sito della Cecchignola) e un paziente sottoposto a test e in attesa di risultato. Cinque rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici.