Le notizie dagli Stati Uniti raccontano di una numero delle vittime tra i cittadini americani in rapida crescita e della scelta di Washington di abbandonare lo sforzo globale di ricerca di un vaccino contro il Covid-19, in favore di un investimento nelle compagnie private americane. Consola quindi poco la notizia che New York ha toccato il numero più basso di vittime in un giorno (196) davanti alle proiezioni dell’amministrazione Trump per il prossimo futuro: 135.000 morti entro agosto con una media di 3000 al giorno se si dovesse riaprire secondo i piani attuali.

Il report del CDC –  Mentre il Presidente spingeva gli Stati a riaprire tutto e subito, il Cdc (Center for disease control) rilasciava un rapporto che ha spaventato l’opinione pubblica americana. Nelle pagine redatte dal Centro Controllo Malattie si legge infatti che se il lockdown dovesse terminare prima del tempo, la media delle vittime giornaliere raddoppierebbe, passando dai 1750 decessi al giorno di inizio maggio a 3000 entro l’1 giugno. In un altro report dell’Istituto per la Misurazione e la Valutazione dei Parametri della Salute, che secondo il New York Times la Casa Bianca sta prendendo in seria considerazione, viene paventata la possibilità che entro giugno si arrivi a 200.000 nuovi contagi ogni giorno. New York, epicentro dell’epidemia, sta iniziando ad allentare la presa perché vede la sua curva in netto calo, ma i governatori in tutto il Paese hanno deciso di mitigare le misure di distanziamento sociale anche se il loro numero di nuovi casi è stabile o addirittura in aumento. Indiana, Iowa, Kansas, Minnesota, Nebraska, Tennessee e Texas hanno permesso ad alcune aziende di riaprire nonostante i loro nuovi casi fossero in rapida crescita.

Cospirazionismo spicciolo – Come se non bastasse la riapertura frettolosa a causare timore nazionale e internazionale, il problema delle accuse false alla Cina allontana ancora di più l’esecutivo americano dagli obiettivi della task force anti Covid. Come scrive il Guardian «nessuno crede a Trump quando dice che il virus viene dal Wuhan Institute of Virology» e il primo a smentire queste teorie è stato proprio Anthony Fauci. «Impossibile che il virus sia stato manipolato in laboratorio, non ci sono prove scientifiche. Il virus si è evoluto in natura», ha detto il virologo membro della task force sul Covid 19, smentendo sia Trump che il segretario di Stato Mike Pompeo, che ha parlato di non meglio specificate prove ottenute dai servizi segreti.

La sindrome Kawasaki – Una nuova preoccupazione si aggiunge alla noncuranza dei governatori davanti alla crisi e alle inutili accuse a livello internazionale. Non solo a New York, ma anche in Europa, dei bambini tra i 2 e i 15 anni sono stati ricoverati dopo aver mostrato i sintomi del toxic shock o malattia di Kawasaki, un’infiammazione dei vasi sanguigni e delle arterie. Nessuno dei pazienti è deceduto ma il bollettino del dipartimento della sanità dello Stato di New York preoccupa: «La malattia è una sindrome infiammatoria multisistemica potenzialmente associata con il Covid-19». Altri 12 bambini sono stati ricoverati con gli stessi sintomi in Inghilterra mentre dalla Spagna e dalla Francia arrivano notizie simili. Solo a Bergamo ci sono più di 20 casi di questa malattia di cui i dottori non riescono a capire la provenienza. Il segretario alla sanità newyorkese Oxiris Barbot ha dichiarato: «Anche se la relazione di questa sindrome con il Covid-19 non è ancora stata chiarita, la natura clinica di questo virus è tale che stiamo chiedendo a tutti i medici di contattarci immediatamente se incontrassero pazienti che soddisfano i criteri che abbiamo delineato».