La Costa Concordia affondata all'Isola del Giglio (foto Angelo Carconi/Infophoto)

Costa Crociere patteggia per il naufragio della Costa Concordia. Dopo un’ora di camera di consiglio, il gip di Grosseto Valeria Montesarchio ha deciso che la compagnia di navigazione dovrà pagare una sanzione amministrativa di un milione di euro. È stata così accolta la richiesta di Costa Crociere, che attraverso il suo legale Marco De Luca ha espresso soddisfazione per quanto stabilito dal gip. “È una soluzione equilibrata”, ha detto il legale. La sentenza è “in linea con l’indirizzo già emerso dopo il consenso della procura”. La compagnia ha anche annunciato che si costituirà parte civile nel processo: “Chiederemo il risarcimento del danno per la perdita della nave”.

L’entità della sanzione – un milione di euro – è prossima ai massimi edittali previsti per l’illecito amministrativo, dipendente dai reati di omicidio colposo plurimo e lesioni, aggravati dalla violazione della normativa antinfortunistica. Mentre la Procura aveva già disposto l’archiviazione della posizione della Costa Crociere per l’illecito collegato al reato di distruzione di habitat all’interno di un sito protetto.

La sera del 13 gennaio 2012 la Costa Concordia, partita da Civitavecchia per una crociera nel Mediterraneo, ha urtato il più piccolo degli scogli de Le Scole, un gruppo di scogli disabitati a pochi metri dalla costa dell’Isola del Giglio, nel mar Tirreno. Trenta morti, due dispersi e numerosi feriti il bilancio del tragico incidente.

La sentenza arriva nel giorno del ventiduesimo anniversario di un’altra strage accaduta nei mari toscani. Il rogo della Moby Prince, la nave passeggeri che entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada di Livorno il 10 aprile del 1991, provocando la morte di 140 persone. Il presidente del Senato Pietro Grasso mercoledì mattina ha inviato un messaggio al sindaco di Livorno, auspicando la costituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle “stragi irrisolte” del nostro Paese.

Davide Gangale