costa_concordia_genovaUn triste ritorno a casa. Così i cittadini di Genova hanno vissuto la mattinata di martedì 12 maggio. Dal Belvedere di Carignano, in fondo a via Corsica, anziani, mamme con bambini e persino turisti hanno assistito alle prime manovre di accosto del relitto della nave Costa Concordia all’interno dell’ex Superbacino di Genova. “Inizia adesso l’operazione più delicata. Commenterò solo alla fine di questa straordinaria operazione”, sono state le parole del presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo che con l’ammiraglio comandante della Capitaneria di porto di Genova sta seguendo la manovra di retromarcia della Concordia.Trainato da otto rimorchiatori, l’ex gigante del mare è stato agganciato con il primo cavo a una delle dodici bitte che ne assicurano l’ormeggio. L’operazione si concluderà quando tutti e dodici i cavi verranno ancorati alla Concordia, mettendola in sicurezza.

Il relitto era partito nella giornata di lunedì 11 maggio dal porto di Voltri Prà. Dopo alcune ore di disormeggio e allontanamento dalla banchina, la Concordia aveva iniziato il suo ultimo viaggio intorno alle 18.30, percorrendo le 10 miglia di navigazione che la separavano dal cantiere delle Riparazioni Navali di Genova. “La traversata notturna è stata tranquilla”, ha riferito il comandante dei piloti di Genova, John Gatti, che coordina le operazioni di ormeggio. “Solo un po’ di correnti contrarie ci hanno rallentato”. Così l’atteso spostamento della Concordia è durato, come previsto, circa undici ore ed è stato guidato da sei rimorchiatori che, assieme a un motopontone con gru da 200 tonnellate e diversi mezzi per i monitoraggi ambientali e antinquinamento, hanno accompagnato l’ex gigante del mare verso il suo ultimo porto. A bordo, oltre al comandante Gatti, altri undici membri dell’equipaggio.

Già nel porto di Voltri Prà erano iniziate le operazioni di alleggerimento della Concordia. 5.700 tonnellate erano state smantellate per rendere la nave più leggera in vista dell’ultimo viaggio verso Genova. Nella seconda fase, che prenderà avvio appena concluse le manovre di attracco, 250 persone lavoreranno per recuperare dal relitto 55 mila tonnellate di acciaio e 2 mila tonnellate di rame. Per l’amministratore delegato del Consorzio Ship Recycling, Ferdinando Garrè, che segue le operazioni di ormeggio della Concordia, sarà possibile “recuperare e destinare al riciclo il 100% dell’acciaio e dei metalli e l’80% di tutto quello che era la nave”.

 

Camilla Colombo