Entro il 15 novembre sono attese nuove restrizioni per frenare la seconda ondata di contagi di Covid-19 in Italia. Dopo il passaggio alla zona arancione di cinque regioni – Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria – avvenuto nella giornata di ieri, 11 novembre, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, continua a rifiutare l’ipotesi “lockdown totale”. In attesa di una nuova mappa multicolore dell’Italia – in cui il destino cromatico della Campania è atteso più di altri -, i presidenti delle Regioni e i sindaci, a cui è concesso il potere firmare ordinanze restrittive, si preparano a stabilire nuove e più severe regole.

Le chiusure nelle città – Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, e il governatore emiliano, Stefano Bonaccini, si stanno già muovendo in questa direzione. L’intenzione sarebbe quella di limitare gli assembramenti e ogni tipo di attività che possa trasformarsi in vettore di contagio. In tutta Italia, i soggetti e i luoghi colpiti dai divieti saranno molti. A Firenze, ristoranti e bar chiusi il sabato e la domenica; a Roma, ritornerà il contingentamento nelle vie principali; a Palermo, si intensificheranno i controlli sulle spiagge. Diversamente dalla prima ondata, ora la strategia adottata dal governo si basa su lockdown locali e, dagli ultimi aggiornamenti, potrebbe essere una mossa vincente.

L’andamento dei contagi – Di questa mattina, infatti, è la notizia secondo cui il Covid-19 sta rallentando. Convocati dal premier per riferire sull’andamento della curva, il presidente dell’Iss, Franco Locatelli, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, hanno fornito un quadro generale della situazione. Sembra che le misure restrittive previste dal nuovo Dpcm, entrato in vigore il 6 novembre, stiano avendo un esito positivo. Per gli esperti, «il rapporto tra contagiati e tamponi sta scendendo, la sensazione è che la curva si stia predisponendo a un appiattimento, stiamo per raggiungere il plateau, è un piccolo segnale incoraggiante».