Calano i ricoveri e scende la curva dei contagi, ma il numero delle vittime in 24 ore è ancora alto. È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute del 25 novembre sulla situazione Covid in Italia: sono 25.853 i nuovi positivi (+1,8% rispetto al giorno precedente) a fronte di 230.007 tamponi effettuati, +722 decessi e +31.819 guariti. Nel mondo, a oggi, le persone che hanno contratto il Sars-Cov-2 hanno superato quota 60 milioni.
Tasso di positività – Il dato forse più importante sul quale concentrare la nostra attenzione per poter rilevare l’andamento generale di questa seconda ondata nel nostro Paese è il tasso di positività, ovvero la percentuale che ricaviamo dal rapporto tra il totale dei tamponi effettuati e quelli risultati positivi. Nella giornata del 25 novembre la percentuale è dell’11,2%, in calo rispetto alle 24 ore precedenti in cui era del 12,3%. L’andamento dei contagi sembra quindi continuare quel percorso di decrescita frutto delle rigide limitazioni imposte dal governo con il decreto del 4 novembre, inasprite ulteriormente nelle regioni più in difficoltà. L’ultimo aspetto positivo è dato dal numero dei malati ricoverati con sintomi che diminuisce di 264 (-0,8%), fermandosi a quota 34.313. Tuttavia, si aggravano i numeri delle terapie intensive occupate che arrivano a 3.848 (+32, +0,8%), e le vittime totali sono 52.028.
Il nuovo Dpcm – È previsto per oggi (26 novembre) il nuovo vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza per stabilire le misure che regoleranno il periodo natalizio del Paese. Il nuovo Dpcm, che dovrà essere emanato entro il 3 dicembre (quando quello attualmente in vigore perderà di efficacia), dovrà essere in grado di conciliare le necessità dei negozianti e dei fedeli, con la realtà imposta dall’epidemia da Sars-Cov-2. «Non ripetiamo gli errori fatti quest’estate» è il motto che il ministro della Salute Roberto Speranza sta ripetendo quasi ogni giorno. Le ipotesi sulle nuove norme che stanno circolando da qualche giorno riguardano principalmente gli spostamenti, il coprifuoco e il cenone. Probabilmente ci si potrà spostare da regione a regione solo se considerate zona gialla, mentre chi sceglie di andare all’estero dovrà sottoporsi a quarantena obbligatoria una volta rientrato in Italia. C’è la possibilità che il coprifuoco venga anticipato alle ore 21, ma non si escludono deroghe per la tradizionale messa di mezzanotte del 24 dicembre. Infine, si discute sul numero di persone che potranno riunirsi nella stessa abitazione per i cenoni, che oscilla tra 6 e 8. Per quanto riguarda centri commerciali, bar e ristoranti «mi piacerebbe poter dire che i problemi sono tutti risolti e si può aprire tutto – sottolinea Speranza – ma non direi la verità», perciò le limitazioni saranno inevitabili.
Impianti sciistici – Una delle questioni più spinose sembra essere quella delle vacanze sulla neve e degli impianti sciistici. Negli ultimi giorni si è parlato della possibilità di adottare un piano comune tra gli Stati membri dell’Unione Europea che ne preveda la chiusura totale, ma resta di difficile attuazione. Inoltre, pare che Austria, Svizzera e Slovenia non siano intenzionate a privarsi dei turisti. Ogni Stato ha piena autonomia, ma un accordo con Francia e Germania sembra fattibile e potrebbero essere imposte ulteriori limitazioni agli spostamenti all’estero (per esempio solo se per motivi lavorativi) oltre alla quarantena.
Commissario alla Sanità calabrese – In Calabria sembra avvicinarsi la fine della telenovela sulla nomina a commissario alla Sanità. Dopo le dimissioni dell’ex generale dei Carabinieri Saverio Cotticelli dello scorso 7 novembre, del manager Giuseppe Zuccatelli solo dieci giorni più tardi, e la rinuncia all’incarico dell’ex rettore della Sapienza di Roma Eugenio Gaudio, la Calabria sarebbe pronta ad accogliere Agostino Miozzo. Il nome del coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico è saltato fuori dopo che Pd e M5S hanno vicendevolmente respinto altre due figure. La candidatura di Narciso Mostarda, responsabile della Asl Roma 6, avanzata dai ministri Gualtieri e Speranza, è stata respinta dal M5S per i suoi trascorsi politici nella lista civica di centrosinistra a Frosinone nel 2007. Luigi Verratta, ex prefetto di Reggio Calabria, non convince Speranza. Intanto Miozzo, intervistato da Radio24, non ha confermato di aver ricevuto una proposta dal governo, ma si è detto disponibile puntualizzando che sua moglie «sarebbe d’accordo».