«I primi segnali di stabilizzazione ci sono tutti» perché, nel quadro dell’emergenza Covid-19, «il nostro modello funziona». Così il ministro della Salute Roberto Speranza risponde alle accuse delle Regioni, dopo l’ordinanza del 13 novembre con cui sono entrate in zona rossa Campania e Toscana. Zona arancione invece per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Ultimo report del Cts alla mano, nell’intervista rilasciata a La Stampa il 16 novembre, il ministro Speranza è fiducioso ma realista: «Le criticità ci sono tutte e sono ben evidenti – ammette – ma se guardiamo ai numeri, ci accorgiamo che i nuovi casi di coronavirus registrati nello scorso weekend sono gli stessi di quest’ultimo sabato e domenica». Il governo vuole evitare un nuovo lockdown totale come quello di marzo e invita i cittadini ad avere pazienza perché «i prossimi sette-dieci giorni saranno decisivi», dichiara il ministro.

Il bollettino del 15 novembre – Secondo il bollettino del ministero della Salute del 15 novembre, i ricoveri in terapia intensiva sono stati 116 a fronte di 33.979 casi di positivi in più rispetto al giorno precedente su 195.275 tamponi effettuati in 24 ore. La percentuale di positivi sui test è del 17,4%. I dimessi, perché guariti, sono stati 9.379, superiori ai 546 decessi in più. Questo bilancio porta i casi totali a 1.178.529 contando 45.229 morti per coronavirus. I ricoverati con sintomi al momento sono 32.047 a causa dell’incremento di 649 casi registrati sempre nella giornata di ieri.

Le polemiche – I governatori delle Regioni colpite dalle nuove restrizioni non hanno preso bene la notizia. Tra loro, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si dice «sorpreso e amareggiato» e accusa il Cts di aver utilizzato dati vecchi per determinare l’indice Rt. Ma Speranza replica: «Se tutto va come speriamo, ci ringrazieranno. I passaggi da una zona all’altra, […], sono una forma di tutela della salute dei cittadini. Non una pagella politica per i presidenti delle Regioni».

Il vaccino – Sulle voci che vedono le prime somministrazioni di vaccino già a dicembre il ministro non si sbilancia. «Stiamo calmi, […], all’inizio avremo solo una quota minima di dosi che ci consentirà di vaccinare, se va bene, 1,7 milioni di persone». E sulla prima giornata di vaccinazioni Speranza individua le date possibili non prima della «terza e quarta settimana di gennaio». Per le tanto attese vaccinazioni di massa si dovrà aspettare il secondo semestre del 2021, «non prima».

Un Natale sobrio – Molti italiani, soprattutto i commercianti, si interrogano su come verrà organizzata la festa più redditizia dell’anno. «A Natale mancano 40 giorni, che sul piano epidemiologico sono un periodo molto lungo», replica Speranza. Prima di adottare qualsiasi decisione sarà quindi essenziale analizzare la curva dei contagi, comprensiva di ricoveri in terapia intensiva, indice Rt e decessi. Tra i pensieri del ministro il cenone del 24 dicembre è quindi ancora lontano: «Questa per me è davvero una discussione lunare. Per questo chiedo a tutti gli italiani di tenere i piedi ben piantanti sulla Terra».

Abruzzo verso la zona rossa – Nel corso della giornata di lunedì 16 novembre dovrebbe arrivare l’ordinanza che decreterà la zona rossa per tutta la Regione Abruzzo. Il governatore Marco Marsilio ha maturato la decisione del corso della riunione del Cts regionale che si è svolta nel pomeriggio di domenica. Non sono ancora noti i dettagli e la durata dei provvedimenti anche se si ipotizza una chiusura totale delle scuole. Infatti, in un post del vicepresidente della giunta, Emanuele Imprudente, dice che «l’Abruzzo deve essere zona rossa con chiusura delle scuole».