Al via il primo dei tre click day previsti dal decreto flussi del 2024: lunedì 18 marzo è il turno dei lavoratori subordinati non stagionali. Quattordici i settori interessati: autotrasporto per conto terzi, edilizia, turistico-alberghiero, meccanica, telecomunicazioni, alimentare, cantieristica navale, trasporto passeggeri con autobus, pesca, acconciatori, elettricisti, idraulici e lavoro autonomo. Dal 18 marzo possono essere trasmesse le istanze che riguardano i lavoratori provenienti da Paesi che hanno accordi di cooperazione migratoria con l’Italia (Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia Herzegovina, Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Geordia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblicani Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina).
Le altre date – Per i cittadini di Paesi che non hanno accordi con il nostro le istanze potranno essere presentate dal 21 marzo. Lo stesso giorno toccherà anche ad apolidi, rifugiati, quote di conversione di permessi di soggiorno, lavoratori subordinati non stagionali nell’assistenza familiare e socio-sanitaria (colf e badanti), oltre che lavoratori residenti in Venezuela di origine italiana (per parte di almeno un genitore fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza). Il 25 marzo, infine, sarà il giorno dei lavoratori subordinati stagionali nel settore agricolo e in quello turistico alberghiero.
Come fare domanda – È il datore di lavoro interessato a impiegare un cittadino straniero che deve presentare una domanda di nulla osta e ottenere una quota. Una volta emesso il nulla osta, si passa alla richiesta di visto di ingresso per motivi di lavoro, da inviare al consolato italiano nel Paese in cui si trova il lavoratore. Le istanze sono presentabili fino al 31 dicembre 2024, ma i moduli di precompliazione sono disponibili già da qualche giorno. Per registrarsi bisogna accedere al portale Ali tramite carta di identità elettronica o Spid. Sono richieste due certificazioni: una che attesti la verifica presso i centri per l’impiego dell’indisponibilità di lavoratori già presenti sul territorio nazionale e una di un professionista che garantisca la congruità fra la consistenza economica dell’impresa e i lavoratori richiesti.
I punti critici – Con i click day previsti dal decreto flussi 2024 sono previsti 151mila ingressi in Italia: 61.250 per il lavoro subordinato non stagionale, 89.050 quello stagionale e 700 per il lavoro autonomo. Numeri in aumento rispetto al 2023 (136mila) e destinati a crescere ancora nel 2025 (165mila). L’efficacia del decreto flussi nel favorire nuovi ingressi nel nostro Paese, però, è messa in discussione: secondo molti, a ottenere i permessi di soggiorno sono spesso lavoratori stranieri già presenti sul territorio nazionale ma ancora non regolarizzati; i nuovi ingressi, quindi, sarebbero meno di quelli previsti. Tuttavia, secondo un report presentato da Assindatcolf in occasione dei click day destinati a colf e badanti a dicembre 2023, solo il 20% delle richieste riguardava lavoratori già presenti in Italia.