«Guerra significa abuso di diritti umani», dice la scrittrice Eddie Marcucci, che interverrà il 4 aprile a Rights now, l’anteprima del Festival dei diritti umani al Memoriale della Shoah di Milano. Sarà all’insegna di questo messaggio l’evento vero e proprio, che si svolgerà tra il 3 e il 6 maggio organizzato da Fondazione dei Diritti Umani ETS. Tra il Memoriale della Shoah e la Cineteca Arlecchino di Milano saranno in programma mostre, incontri e film per sottolineare, come ha detto alla Sestina il giornalista di Repubblica Matteo Pucciarelli, inviato sul fronte ucraino, che in caso di conflitti «i diritti dei civili sono i primi a soffrire»

Diritti umani – Eddie Marcucci ha combattuto a fianco dei curdi. Ha lottato contro l’Isis in Siria. Sa bene cosa significhino le guerre, anche quelle di cui meno si parla: «Le guerre neoliberali non sono meno assurde delle crociate. La guerra non è un destino inevitabile dell’umanità. Voglio minare quest’idea della necessità dei conflitti: quest’ordine non è l’unico possibile». L’attivista, autrice del saggio Guerra giusta, ingiusta pace. Il dio sanguinario e il generalissimo terreno (per il libro Esiste una guerra giusta?), spiega chi sono questo dio e questo terreno: «Il primo corrisponde alla ragione liberale e ideologica che guida le guerre. Il secondo è il capitale, il mezzo che le muove».

Crimini di guerra – Parteciperà al convegno anche Pucciarelli, autore di Guerra alla guerra: «È regola della storia che a rimetterci per primi, in guerra, sono i cittadini e i diritti umani. Ce lo scordiamo sempre». Dal confine ucraino con la Moldavia, dove si trova ancora, aggiunge: «A causare le guerre, di solito, è il nazionalismo: l’idea che il tuo popolo sia superiore agli altri. Temo che in Ucraina si baratterà una tregua con l’impunità».
«Uno stato di guerra continua non fa che deteriorare il livello dei diritti umani in tutto il mondo e non solo dove si combatte», aggiunge Danilo De Biasio, direttore della Fondazione dei Diritti Umani ETS, che modererà l’evento.