Una copertura mediatica sempre più alta, tra giornali, cinema e televisione. Nel 2016, le notizie su temi, eventi e persone della comunità LGBTI  sono più che triplicate rispetto al 2015, anno in cui la copertura mediatica era già raddoppiata rispetto al decennio precedente. Lo certificano i dati del Diversity Media Report 2016, una ricerca sulla rappresentazione delle storie e delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali nei media italiani.

Diversity Media Awards – Lo studio, condotto dall’associazione Diversity Lab in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e nove atenei italiani, è stato presentato il 28 marzo a Milano, a Palazzo Marino, in occasione delle nomination dei Diversity Media Awards, un premio a chi ha saputo raccontare le diversità oltre gli stereotipi. Il riconoscimento è stato ideato per valorizzare e premiare contenuti e personaggi che, nel 2016, si sono distinti per una rappresentazione rispettosa della comunità arcobaleno. Tra i candidati, Luciana Littizzetto, Maria De Filippi e Jovanotti. Ma anche serie tv come «Gomorra» e «Un medico in famiglia».

Fabio Canino, Nico Colonna, Gino e Michele, Francesca Vecchioni

Nella foto: Fabio Canino, Nico Colonna, Gino e Michele (direttori artistici di Diversity Media Awards) e Francesca Vecchioni (Presidente di Diversity Lab).

Milano città aperta – A presentare l’evento, giunto alla sua seconda edizione, Francesca Vecchioni, presidente di Diversity Lab, con il sindaco di Milano Beppe Sala e l’assessore alle Politiche sociali, salute e diritti, Pierfrancesco Majorino.
«Saremo sempre al vostro fianco: questa è la nostra promessa», ha dichiarato il primo cittadino, che proprio a Milano affida il compito di essere «una città aperta, ambita dai più giovani e forte nel terzo settore».


I dati – La ricerca, frutto di un anno di lavoro, di monitoraggio e di analisi di 226 contenuti e prodotti cinematografici, televisivi, radiofonici e pubblicitari, mostra la registrazione di un aumento di attenzione ai temi della diversità sessuale, in particolare nel febbraio 2016, periodo in cui si discuteva in Parlamento la legge Cirinnà sulle unioni civili. Sono aumentati i programmi televisivi che hanno raccontato storie di persone LGBTI, così come i personaggi delle fiction e delle serie tv italiane. Il documento che raccoglie l’esito delle analisi è diviso in due sezioni: la prima prende in analisi i prodotti cinematografici, televisivi, radiofonici e pubblicitari; la seconda misura l’accuratezza dell’informazione televisiva e della stampa. Su 48.581 notizie registrate nel corso del 2016, il 2,1% (1.037) riguardano temi, temi e persone LGBTI.