Diciannove ore a Roma e un’agenda intensa. L’arrivo di Donald Trump è atteso a Fiumicino per le 18.30 di martedì 23 maggio. Nella mattinata di mercoledì, il Presidente degli Stati Uniti incontrerà Papa Francesco, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni. Alle 13.30 Trump ripartirà per Bruxelles, dove è atteso al vertice Nato. Rafforzati i controlli antiterrorismo, all’indomani degli attentati a Manchester: Roma è paralizzata.

Gli appuntamenti – È la prima volta che Donald Trump viene in Italia da inquilino della Casa Bianca. La sua agenda è fitta di impegni e comincia in Vaticano. Accompagnato dalla moglie Melania, Trump farà visita al Papa, che nel suo viaggio di ritorno da Fatima appena qualche giorno fa aveva affermato, proprio a proposito del Presidente americano: «Mai mi faccio un giudizio su una persona senza ascoltarla, credo di non doverlo fare. Dal nostro colloquio usciranno le cose, lui dirà quello che pensa e io dirò quello che penso», preannunciando poi che avrebbero probabilmente discusso della questione dei migranti e della loro accoglienza. Terminato l’incontro con il Pontefice, Trump incontrerà il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati. Finiti questi incontri, il Presidente e la first lady visiteranno la Cappella Sistina e la basilica di San Pietro. Trump è poi atteso al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per un colloquio privato della durata di 30 minuti, dopo il quale non dovrebbero essere lasciate dichiarazioni ai giornalisti. L’ultimo nome nell’agenda del numero uno della Casa Bianca è quello del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. I due capi di Stato si incontreranno a Villa Taverna, in un vis-à-vis preliminare al vertice del G7 al via venerdì 26 maggio a Taormina. Il Presidente ripartirà all’ora di pranzo da Fiumicino in direzione Bruxelles, dove parteciperà per la prima volta a un vertice della Nato.

Roma paralizzata – All’indomani dell’attacco terroristico alla Manchester Arena che ha provocato più di 20 morti e decine di feriti, si sono ulteriormente rafforzate le misure di sicurezza nella Capitale che si prepara ad accogliere Trump. Il livello di allerta è massimo e Roma è paralizzata. La prevenzione è organizzata per cerchi concentrici, secondo lo schema cosiddetto “ball-to-ball”. Il primo è costituito dai reparti speciali della polizia di Stato, i Nocs, che proteggono Donald Trump da vicino; il secondo vede dispiegate 30 unità di agenti che da giorni passano al setaccio la città per assicurarsi che tutte le strade di accesso alla zona più “calda” siano sorvegliate; il terzo prevede 20 nuclei di pronto intervento della polizia di Stato e dei Carabinieri con il compito di individuare e neutralizzare eventuali minacce, di qualsiasi origine. Al lavoro anche le unità antiterrorismo. Il corteo del presidente si sposterà su auto blindate su quattro possibili itinerari nella città. Nel corso della mattinata niente trasporto pubblico nelle aree sensibili e blocchi temporanei del traffico per consentire il passaggio del corteo. Del tutto off limits le aree in cui Donald Trump si fermerà per i suoi appuntamenti. In tutta la città sono state installate decine di telecamere di sorveglianza. Un ulteriore sistema di controllo video sarà fornito dalle riprese di un elicottero della polizia di Stato che sorvolerà la Capitale per tutto il tempo della visita del presidente americano.

Visite – La first lady Melania Trump non accompagnerà il marito in tutti i suoi appuntamenti. Sarà al suo fianco solamente durante l’incontro con Papa Francesco e durante la visita a San Pietro. Durante la mattinata Melania ammirerà la Cappella Paolina e la Sala Regia, e intorno alle 11.15 visiterà l’ospedale pediatrico Bambin Gesù. Impegnata anche la figlia Ivanka Trump che invece, nella sede di Trastevere, incontrerà un gruppo di donne vittime del traffico di esseri umani accolte dalla Comunità di Sant’Egidio.