Ventimila persone, una flotta di 220 pullman che compare in mattinata per poi ripartire nel tardo pomeriggio, scie di rifiuti alle spalle, strade congestionate, ingorghi, smog: il tutto in un piccolo comune montano di poco più di mille anime. È ciò che è avvenuto domenica 26 gennaio a Roccaraso, un borgo abruzzese in provincia dell’Aquila, e che potrebbe verificarsi nuovamente domenica prossima, il 9 febbraio, a Ovindoli, circa 100 km più a nord, nel Parco Naturale Regionale Sirente-Velino.
L’invasione di Roccaraso è partita da Napoli, mossa dalla chiamata alle armi – o meglio, ai cestini da picnic – di Rita De Crescenzo, famosissima e non proprio raffinata influencer partenopea con un milione e 700mila follower su TikTok. Una pubblicità cavalcata poi da numerose agenzie turistiche che hanno proposto un’offerta assai ghiotta ed economica: 20 euro tutto compreso, viaggio e pranzo al sacco. Quest’ultima domenica, il 2 febbraio, Roccaraso è stata nuovamente presa d’assalto dalla toccata-e-fuga di migliaia di persone, ma la fiumana di turisti, stavolta, è stata regolata dal sindaco Francesco Di Donato, che ha limitato l’accesso a soli 60 autobus, previa prenotazione. Tra i villeggiatori di giornata anche diversi tiktoker, da Tinatik76 a Antony Sansone, richiamati dall’emulazione della regina napoletana dei social. Lei non c’era: «Senza di me non c’è stata nessuna invasione», ha affermato al quotidiano Il Centro. Ed è stata sempre lei, durante l’intervista, a lanciare la meta della prossima gita di massa: Ovindoli.
Il parere dell’ex sindaco – «Io penso sia lo spirito del tempo. Ormai non ci dobbiamo più meravigliare di queste cose, perché il potere dei social è diventato veramente forte». Così esordisce Angelo Simone Angelosante, interrogato su come giudicasse gli avvenimenti di Roccaraso. Sindaco di Ovindoli per tre legislature e Presidente del Parco Regionale Sirente-Vellino dal 2012 al 2016, esprime la sua preoccupazione sull’evenutale boom di turisti che si addensa all’orizzonte: «Per evitare disagi è il caso che la prefettura intervenga per regolamentare. Non per vietare l’accesso: nelle aree protette l’afflusso disorganizzato di persone creerebbe problemi ambientali, questo è inutile negarlo». L’ex sindaco ricorda che, tuttavia, quello alla libera mobilità è un diritto costituzionale, così come è un diritto quello di potersi svagare a prezzi contenuti ricorrendo a pacchetti giornalieri come quelli offerti dalle agenzie napoletane: trascorrere un weekend familiare a Ovindoli, infatti, «può arrivare a costare fino a 7-800 euro».
L’opinione degli albergatori – La signora Gina, proprietaria del B&B Antico Borgo di Ovindoli, non ha ancora ricevuto alcun picco di richieste: «Noi che lavoriamo nel settore turistico siamo aperti a tutti i turisti: l’importante è che si osservino le normali regole del buon vivere. Per ora, essendo un evento giornaliero, le prenotazioni della nostra struttura ricettiva sono quelle già programmate da tempo». E aggiunge: «Ma bisogna essere rispettosi della montagna».
La polizia municipale e il nuovo sindaco – La polizia municipale di Ovindoli, invece, fa sapere che la giunta comunale «sta valutando in questo momento gli eventuali provvedimenti preventivi», come il limitare l’afflusso dei pullman, sulla scorta dell’esempio fornito dal sindaco di Roccaraso. Il nuovo sindaco di Ovindoli nonché maestro di sci Angelo Ciminelli, tuttavia, ha già dichiarato ai giornali di essere tranquillo, sottolineando che il comune da lui amministrato è abituato a ricevere turisti e può dunque contare su ampi spazi per far fronte a un’eventuale ondata.