ebolaUna barella speciale avio-trasportabile a bordo di un Boeing 767 dell’Aeronautica Militare: così è arrivato stamattina a Pratica di Mare il primo italiano che ha contratto il virus ebola. Il paziente, assistito da un gruppo di 25 persone specializzate, è un medico di Emergency di 50 anni. Il contagio è avvenuto in Sierra Leone. Il volo in isolamento è durato sei ore e mezzo. Dopo l’atterraggio, un’ambulanza ha trasferito il medico all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma.

La struttura ha disposto al primo piano un centro per trattare in sicurezza le malattie con alto rischio di contagio. Sono 16 le stanze che compongono il reparto. Le misure per il contenimento del rischio prevedono che nemmeno l’aria possa uscire da quella parte dell’ospedale. Rigidi anche i protocolli per la disinfezione degli indumenti e delle mani del personale. Per il momento, quindi, Fabrizio – di cui non è stato rivelato il cognome per motivi di privacy – non potrà avere contatti con nessuno, nemmeno con la sua famiglia a cui è stato sconsigliato di muoversi dalla Sicilia. I familiari hanno sentito la voce del medico per l’ultima volta in una breve telefonata in cui ha tentato di rassicurare la figlia maggiore sul fatto che tutto andava bene e che sarebbe arrivato in Italia senza problemi.

Emergency ha affermato in un comunicato stampa che, nonostante l’ottima preparazione del suo personale, «nessun intervento sanitario in un’epidemia è privo di rischi». L’organizzazione ha poi precisato che non rilascerà altre dichiarazioni per tutelare la privacy del medico e della sua famiglia. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intanto ha invitato a non creare caos intorno all’Ospedale Spallanzani in modo da consentire agli operatori sanitari di lavorare in tranquillità, senza la pressione dei mezzi di informazione.

Lara Martino